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La Francia non importerà più ciliegie trattate con dimetoato
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La Francia potrebbe non importare più ciliegie provenienti da Paesi che utilizzano il dimetoato a causa di preoccupazioni per i rischi per la salute dei consumatori. Lo ha annunciato in una nota il ministero dell'Agricoltura francese.
La questione è stata affrontata nel corso del comitato permanente per le piante, alimenti e mangimi tenuto a Bruxelles venerdì scorso. Nell'occasione, la delegazione francese ha chiesto alla Commissione Europea di vietare l'insetticida della classe dei fosforganici, molto noto per il contrasto alla mosca dell'olivo e per la sua efficacia contro la drosophila suzukii, ma anche nocivo per l'uomo se ingerito, inalato o a contatto con la pelle. La replica della Commissione si basa sul parere del 12 aprile dell'EFSA, secondo cui non ci sono dati sufficienti per far scattare il divieto per tutta l'Unione europea.
Dopo lo scambio di vedute con i rappresentanti degli altri paesi, che nella grande maggioranza condividono il parere dell'EFSA, la Francia ha confermato che non derogherà sul divieto dell'uso del Dimate BF 400, a base di dimetoato, per proteggere le ciliegie, "come hanno fatto anche - si legge nella nota - l'Italia e la Spagna".
Il ministro dell'agricoltura francese Stéphane Le Foll ha dichiarato che se necessario userà anche una clausola di salvaguardia nazionale per vietare la commercializzazione in Francia di ciliegie da paesi che utilizzano il dimetoato. Si tratta di una minaccia già agitata a fine marzo. Le Foll vuole proteggere i frutticoltori nazionali che, a causa dell'impossibilità di usare il principio attivo, non producono a parità di condizioni con gli altri in Europa. La questione tornerà ancora a essere discussa a Bruxelles, probabilmente il 27 maggio.
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