“Il ritardo e la frammentarietà con cui il Ministero e l'AGEA Coordinamento stanno ancora emanando le disposizioni e le linee guida attuative rendendo incompleto il quadro normativo (per l’applicazione del pac n.d.r.)" non consente la predisposizione delle domande pac e di fatto mette a rischio l'erogazione dei 5 miliardi di euro all'anno che corrispondono al valore del sistema pac per il territorio nazionale.
E' l'allarme lanciato il 22 maggio scorso dai direttori degli organismi pagatori regionali mediante una lettera - il cui testo è in possesso de L'Informatore Agrario – inviata al ministro Maurizio Martina, al direttore di AGEA Coordinamento Renzo Lolli, al direttore AGEA Stefano Antonio Sernia, al coordinatore degli assessori dell'agricoltura delle Regioni d'Italia Fabrizio Nardoni e agli assessori all’agricoltura delle rispettive regioni.
I direttori in sostanza chiedono al ministro di negoziare presso l'UE la deroga all'applicazione delle penali previste per le presentazioni tardive delle domande pac.
Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera.
I Direttori degli Organismi pagatori regionali riuniti in data 22 maggio c.a. rappresentano il grave e reale rischio che gli agricoltori italiani non percepiscano gli aiuti della PAC 2015. Denunciano e ribadiscono il ritardo e la frammentarietà con cui il Ministero e l'AGEA Coordinamento stanno ancora emanando le disposizioni e le linee guida attuative, rendendo incompleto in tal senso il quadro normativo la cui definizione è necessaria ai fini
dell'implementazione del sistema gestionale finalizzato all'erogazione degli aiuti.
Gli OPR stanno rincorrendo la compulsiva e tardiva produzione di disposizioni attuative che comporta un affanno nello sviluppo dei sistemi informativi e l'incertezza da parte dei produttori agricoli circa le modalità corrette di accesso alla contribuzione europea.
E' altresì evidente lo scollamento tra il Ministero e l'AGEA Coordinamento che si manifesta nell'adozione di disposizioni ministeriali e di circolari AGEA a volte contraddittorie tra di loro.
Ancorché le domande possano venire presentate nel rispetto dei termini stabiliti, l'incertezza normativa sugli aspetti fondamentali per l'ammissibilità e la determinazione del premio comporterà inevitabilmente pesanti conseguenze nei tempi delle erogazioni degli aiuti. Oltre a ciò è prevedibile un notevole incremento dei tassi di errore dichiarativi, che determineranno una riduzione degli aiuti corrisposti e un importante aumento del livello del contenzioso.
Il sistema della PAC vale per il territorio nazionale circa 5 miliardi di euro all'anno, ma la situazione su esposta sta assumendo carattere di “irrecuperabilità” che esporrà gli OP a gravi difficoltà nell'erogare gli aiuti e, come conseguenza, comporterà pesanti ricadute sul tessuto economico agricolo.
I Direttori degli Organismi pagatori regionali chiedono che l'Autorità politica si faccia carico di quanto rappresentato, negoziando presso l'UE la deroga all'applicazione delle penali previste per le presentazioni tardive. In seconda istanza, considerando che il ritardo non è da imputare né agli agricoltori, né alla operatività dei CAA e degli Organismi pagatori regionali, qualora la Commissione non concedesse la deroga proposta, riteniamo che lo Stato membro debba farsi carico delle conseguenti perdite economiche subite dagli agricoltori derivanti dall'applicazione delle penali
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