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Lavoro nero e reddito minimo, temi centrali per la nostra agricoltura

In Italia si discute la riforma del mercato del lavoro e il settore agricolo non sembra interessarsene più di tanto. Invece dovrebbe, perché la remunerazione del lavoro salariato è in grado di fare la differenza eccome sul mercato. Un esempio? Se in Baviera i raccoglitori di asparagi - come afferma Geremia Gios nell'editoriale apparso sull'ultimo numero de L'Informatore Agrario - vengono pagati 2-3 euro all'ora tutto compreso, nel rispetto delle norme vigenti in Germania dopo la riforma del mercato del lavoro di alcuni anni fa, è evidente che i prezzi di vendita degli asparagi tedeschi saranno così competitivi da spostare le scelte dei consumatori a loro favore. Nel nostro Paese un costo della manodopera così basso probabilmente non si verifica nemmeno nei casi di lavoro nero. Anche per questo le rappresentanze del mondo agricolo dovrebbero porre con forza la questione in primo luogo al Governo e poi in Europa, dove oggi queste forme di distorsione della concorrenza non possono esistere.

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