Peronospora della vite, strategie per ridurre gli apporti di rame

peronospora della vite

La peronospora della vite (Plasmopara viticola [Berk. et Curtis] Berl. et de Toni) è l’avversità fungina chiave della vite. Questa crittogama appartenente alla famiglia degli oomiceti è temibile per la sua potenzialità distruttiva in molte aree viticole. In zone considerate a elevato rischio, per l’elevata presenza di inoculo ma anche a causa di un andamento meteorologico favorevole alle infezioni, la gestione dell’avversità deve essere modulata sulla base dei prodotti fitosanitari utilizzabili.

Foglie e grappoli a seconda della gravità delle infezioni sono soggetti al disseccamento, fino adefogliazione e perdita della produzione in caso di attacchi gravi.

Ruolo formulati rameici

I prodotti rameici sono stati e sono oggetto di una continua evoluzione tecnologica, che ha permesso alle industrie agrofarmaceutiche di ottenere formulati cuprici efficaci a dosi sempre più basse di rame. Questo obiettivo è stato possibile attraverso formulazioni e granulometrie capaci di aumentare l’adesività e la persistenza del rame sugli organi trattati, ma anche di velocizzare la disponibilità degli ioni Cu++.

Nel corso degli anni i fungicidi rameici sono stati oggetto di limitazioni al loro utilizzo con l’introduzione prima del regolamento CE n. 473/2002, con cui si è disposto il vincolo di non oltrepassare l’apporto nell’ambiente di 6 kg/ha all’anno di rame metallo e, più recentemente, con il regolamento n. 2018/1981, che sancisce e porta il limite di legge per la quantità di rame (inteso sempre come quantità di rame metallo) distribuita a ettaro a 28 kg cumulativi in 7 anni (raccomandando quindi di rispettare una media di 4 kg di rame/ha all’anno).

In previsione della limitazione all’impiego del rame, già da diversi anni si sono intensificate le sperimentazioni tendenti a valutare la possibilità di ridurre gli apporti cuprici a parità di un buon controllo del patogeno.

Strumento per ridurre le quantità di Cu++

In questo contesto si inseriscono i risultati della sperimentazione eseguita nel 2018: varie prove sono state svolte in diversi areali viticoli del Nord-Est italiano (le prove sono state realizzate da diversi Centri di saggio in Emilia-Romagna, Veneto e Trentino) con lo scopo di valutare l’efficacia delle miscele a base di rame ossicloruro e idrossido (Airone Più e Airone Liquido) utilizzato a dosaggi ridotti quando impiegato in miscela estemporanea con un nuovo coadiuvante a base di sorbitano monooleato (Mago), messo a punto per aumentare l’efficienza dei trattamenti.

La sperimentazione ha evidenziato come la miscela a base di rame ossicloruro e idrossido, nel formulato sia granulare (WG) sia liquido (SC), abbia permesso di ottenere un valido controllo di P. viticola al pari dei migliori standard di riferimento rameici, sia su foglie sia su grappoli.

I risultati mantengono una costanza di livello anche quando si utilizza il prodotto a un dosaggio inferiore rispetto al dosaggio massimo di etichetta nell’ottica di una riduzione di apporto di rame metallo a ogni trattamento.

Aggiungendo il coadiuvante a base di sorbitano monooleato si ottiene un ulteriore leggero incremento dell’efficacia per l’effetto sinergico dei due prodotti. Infatti, le due miscele a base di rame ossicloruro e idrossido applicate alle dosi di 1,5 kg/ha e 1,5 L/ha (rispettivamente 420 e 408 g di rame metallo/ ha per applicazione) garantiscono un’efficacia antiperonosporica paragonabile alla dose di 2,5 kg/ha (700 g di rame metallo/ha per applicazione). È quindi evidente come si possa ridurre la quantità distribuita di rame all’ettaro del 40%.

Con le recenti limitazioni all’uso del rame, i prodotti saggiati nel 2018 dimostrano di poter essere un valido aiuto nella difesa della produzione viticola, rimanendo nei limiti stabiliti dalla normativa vigente.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 21/2019
Peronospora della vite, strategie per ridurre gli apporti di rame
Di F. Cavazza, M. Preti, L. Fagioli, G. Posenato, M. Delaiti
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