Pascoli e diritti Pac, Agea vuole evitare i contenziosi

Dal 2015 a oggi la gestione dei pascoli permanenti nei quali si eseguono le pratiche locali tradizionali ha creato molti problemi in Italia, alimentando controversie che hanno impedito la corretta attribuzione dei diritti Pac e compromesso la normale erogazione dei contributi annuali, provocando contenziosi giuridici tra agricoltori e Amministrazione.

Ora Agea, con una circolare dell’11 aprile scorso, fornisce le istruzioni rivolte agli organismi pagatori, alle Regioni e agli agricoltori, per la corretta identificazione sul sistema grafico delle superfici sulle quali si svolgono le pratiche locali tradizionali, con l’obiettivo di sistemare una volta per tutte la gestione di questo controverso capitolo del regime dei pagamenti diretti della Pac, disinnescando così il rischio di lunghi contenziosi con l’Unione europea e con i beneficiari agricoli.

L’agricoltore può quindi  chiedere di considerare come soggette a pratiche locali tradizionali le superfici che al momento della domanda non sono censite nel Sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa). In caso di esito positivo della validazione regionale, Agea inserisce la superficie riconosciuta nel Sipa.

Nel caso però di mancato riconoscimento, gli agricoltori richiedenti sono sottoposti all’applicazione di sanzioni ed esclusioni.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 15/2019
Pascoli e pratiche locali tradizionali, Agea vuole eliminare le controversie
di E. Comegna
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