Grano tenero sostenibile: Barilla propone la «Carta del Mulino»

Grano tenero in maturazione

Per incentivare un’agricoltura sostenibile e una produzione sempre più di qualità, Mulino Bianco ha varato la «Carta del Mulino», un disciplinare realizzato con il WWF per la coltivazione e la conservazione del grano tenero.
Agli agricoltori viene richiesto di rispettare 10 regole contenute in un disciplinare la cui corretta applicazione è verificata tramite un ente di controllo indipendente (RINA) e ai Mulini e agli Stoccatori viene richiesto di certificarsi secondo lo standard ISCC PLUS (International Sustainability and Carbon Certification).

Le aziende devono adottare, per le colture principali, un piano di rotazione che preveda, tra le altre cose, una successione minimo quinquennale, almeno tre colture diverse (nel quinquennio) tra cui obbligatoriamente almeno una leguminosa.

Le varietà sono indicate da Barilla e, ovviamente, certificate, ed è vietato l’uso del glifosate dalla semina fino al raccolto. Barilla evidenzia che tramite l’ente di Controllo il rispetto della regola viene verificato non solo in Italia (dove l’utilizzo del glifosate è già vietato nella fase di pre-raccolta) ma anche nei Paesi in cui sarebbe consentito dalle normative locali.
Ai Centri di stoccaggio è richiesto di utilizzare metodi fisici (come la refrigerazione o l’atmosfera modificata) per il controllo delle derrate.

Già 500 imprese agricole hanno aderito (anche grazie agli incentivi dedicati loro dal Gruppo Barilla, di cui Mulino Bianco fa parte) e con le loro farine sono già realizzati al 100% i biscotti Buongrano. Anche per questo la presentazione del disciplinare è stata fatta nell’impianto di Castiglione delle Stiviere (Mantova), il più grande stabilimento di biscotti d’Europa, che con le sue 11 linee di produzione ogni anno sforna 108.000 tonnellate di biscotti. L’obiettivo di Mulino Bianco (che aggiornerà il disciplinare) è quello di utilizzare solo farine sostenibile. Un obiettivo impegnativo considerando che si parla di 240.000 t all’anno. Il direttore generale del WWF, Gaetano Benedetto, è convinto che il disciplinare sia un «significativo passo verso un’agricoltura sostenibile».
«Riducendo l’uso delle sostanze chimiche e restituendo spazio alla natura – ha spiegato – sarà possibile riportare nelle campagne fiori selvatici, indispensabili per l’alimentazione degli insetti impollinatori». «È un impegno dal campo alla tavola – ha aggiunto Paolo Barilla, vicepresidente del Gruppo – per offrire ai consumatori prodotti in linea con la nostra missione “Buono per te, Buono per il Pianeta”».

A questo link è possibile scaricare il disciplinare integrale