Vite: potatura meccanica e qualità

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L’approccio alla potatura meccanica presuppone la presenza di sistemi a cordone permanente sui quali si interviene con prepotatrici a barre. In particolare viene applicata ai sistemi a chioma libera, quali cordone libero, doppia cortina e SPSM (siepe a potatura semiminima), che non presentano ostacoli al di sopra del cordone permanente; può comunque essere applicata con successo anche al Casarsa e al cordone speronato.

In questo tipo di potatura oltre all’azione della macchina è prevista una leggera rifinitura manuale, che vien eseguita da operatori posizionati su un carrello trainato dal trattore che porta la prepotatrice; manualmente vengono eseguiti un numero limitato di speronature corte, per stimolare la vegetazione a livello del cordone.

L’impiego di manodopera complessivo, considerando operatore alla guida e rifinitori, risulta compreso tra le 15 e le 20 ore/ha, in funzione del sesto d’impianto, in modo particolare della distanza tra le file, che determina lo sviluppo in lunghezza del filare per ettaro.

La potatura meccanica lascia un carico di gemme elevato che determina un incremento del numero di grappoli, che risultano tendenzialmente più piccoli e soprattutto più spargoli, con riflessi positivi sulla loro gestione fitosanitaria.

La produzione, sia sotto l’aspetto quantitativo sia qualitativo, risulta essere in linea, o anche superiore, con quella ottenibile nelle medesime condizioni con la potatura manuale di tipo tradizionale.

Considerando l’elevato numero di gemme che lascia è da considerarsi adatta soprattutto nei contesti produttivi caratterizzati da terreni tendenzialmente fertili e con buona dotazione idrica, dato che presuppone una buona spinta vegetativa da parte della pianta.

Dal momento che non prevede l’esecuzione di tagli su legno vecchio e di grandi dimensioni contrasta la penetrazione dei funghi patogeni del legno; per contro, il progressivo espandersi del legno permanente della pianta potrebbe rendere difficoltosa la lotta contro alle cocciniglie.

 

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2018
Meccanizzazione della potatura: quando e perché conviene
di R. Castaldi
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale