Dove va e cosa attrae il turista enogastronomico

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La coltivazione della vite ha contribuito a creare una straordinaria diversità di paesaggi rurali italiani e alla produzione di una molteplicità di vini che si differenziano per terroir, caratteristiche sensoriali, aspetti storici e culturali.
Le specificità della produzione vitivinicola hanno contribuito ad attivare la domanda da parte di un segmento di turisti definiti come turisti del vino: si è affermato un flusso di visitatori verso rinomati territori vinicoli italiani, con il fine di visitare vigneti e cantine nei contesti paesaggistici, culturali, storici e sociali di cui sono espressione.
Per soddisfare tale domanda sono state attivate numerose iniziative, sia a livello nazionale sia regionale, che promuovono viaggi nelle aree vinicole e visite alle cantine, con degustazione di vino e prodotti alimentari.
L‘enoturismo è una componente del più ampio settore turistico, basilare per il sistema economico italiano, che svolge un ruolo più rilevante in alcune regioni rispetto ad altre; ciò è in parte spiegato dall’attrattiva esercitata dalle principali città d’arte e dalle più famose località balneari.
Pertanto, ci sono turisti che, pur non considerando le visite alle cantine come motivazione principale nella scelta delle destinazioni, valutano l’opportunità di degustare vini, visitare cantine e apprezzare paesaggi vitati come una delle determinanti per la scelta fra diverse destinazioni di viaggio.
Sulla base delle suddette premesse e considerando il crescente interesse a investigare le possibili relazioni tra il settore vitivinicolo e quello turistico, è stato condotto uno studio volto a esaminare i rapporti sinergici tra i due settori in Italia.
In particolare, l’analisi ha riguardato la correlazione tra i flussi di turismo domestico che interessano le regioni italiane e alcune variabili, fra cui quelle relative alle caratteristiche della produzione e della promozione vitivinicola, con l’obiettivo di valutare se, e con quale peso, tali determinanti influenzino la scelta delle destinazioni.
A tal fine è stata adottata una metodologia econometrica consolidata in letteratura per gli studi sui fenomeni migratori e sul turismo. Tenuto conto della necessità di fare riferimento alla medesima serie storica per i dati considerati e dell’eterogeneità delle variabili, l’analisi è stata riferita al periodo di cinque anni dal 2008 al 2012, con riferimento a fonti Istat, Ismea e Movimento turismo del vino.
I risultati ottenuti evidenziano che, come prevedibile, la distanza fra regione di origine e quella di destinazione è correlata negativamente con i flussi, eccezion fatta per le due isole (Sicilia e Sardegna), che vantano un notevole potere di attrazione turistica.
Il reddito procapite della regione di origine dei turisti è un fattore determinante nella scelta della regione di destinazione, prova di quanto sia importante il potere di acquisto dei turisti.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 1/2019
Dove va e cosa attrae il turista enogastronomico
di F. Seccia, F.G. Santeramo, G. Nardone
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