Gli agromeccanici rispondono agli attacchi

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«La palese discriminazione verso il comparto agromeccanico andata in scena nella recente audizione della Conferenza delle Regioni in Commissione agricoltura della Camera è sinonimo di scarsa lungimiranza e danneggia la parte più vitale dell’agricoltura italiana».

Questa la replica di Cai (Confederazione agromeccanici agricoltori italiani) alle esternazioni del coordinatore per l’agricoltura della Conferenza delle Regioni, Leonardo di Gioia, contro il passaggio della proposta di legge C.982 teso a equiparare le imprese agromeccaniche agli altri operatori del mondo agricolo.

Di Gioia aveva in sostanza affermato che equiparare gli imprenditori agromeccanici agli altri imprenditori agricoli significherebbe «legittimare attività non agricole».

«Affermazioni di questo tipo ci lasciano francamente sorpresi e amareggiati – commenta il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina – in quanto mirano a frapporre ostacoli ingiustificati a un virtuoso percorso legislativo di semplificazione in agricoltura».

Secondo la recente analisi effettuata dal Crea sul ruolo del contoterzismo agrario, l’attività dei contoterzisti rappresenta il 45,6% di tutte le cosiddette attività di supporto che, ricorda il Crea, «sono intrinsecamente legate alla fase strettamente agricola».

Esse, inoltre, generano un’enorme ricchezza in termini di operazioni colturali e altri servizi indispensabili per l’agricoltura, quantificabile in oltre 3,12 miliardi di euro annui.