DON e grano duro: come gestirli in filiera

Sintomi fusariosi su spiga grano duro

Chi coltiva grano duro e tenero sa bene quanto sia elevato, e imprevedibile, il rischio di contaminazione della granella dalla micotossina deossinivalenolo (DON) causata da alcune specie del fungo Fusarium.

Da un’annata all’altra la suscettibilità delle varietà unita agli andamenti meteorologici possono determinare, oltre a forti variazioni produttive e qualitative, problematiche sanitarie legate al contenuto di questa micotossina nella granella, con ovvie ripercussioni per la redditività delle colture.

Strumenti operativi affidabili e soprattutto rapidi nel dare indicazioni agli agricoltori possono risolvere, o per lo meno ridurre, il rischio di contaminazioni e con questa filosofia è nato in Veneto «SiGeCo DON» (Sistemi di Gestione della difesa dalle fusariosi della spiga del frumento e Controllo delle contaminazioni da DON), un progetto che coinvolge diversi attori della filiera cerealicola: il Consorzio maiscoltori cerealicoltori polesani (capofila), Aires (Associazione italiana raccoglitori, essiccatori e stoccatori) con alcuni centri di stoccaggio associati, l’Istituto di istruzione superiore «Viola – Marchesini», Irecoop Veneto e anche la Facoltà di agraria dell’Università di Padova.

In sintesi, il progetto ha lo scopo di fornire agli operatori della filiera un quadro complessivo della contaminazione della micotossina DON nel frumento raccogliendo le informazioni provenienti dal territorio creando al contempo una rete di cooperazione per sfruttare le migliori tecniche di gestione e controllo.

Dai primi risultati divulgati lo scorso 28 settembre durante uno degli eventi organizzati in provincia di Rovigo, si evidenzia come le diverse tecnologie del sistema (15 stazioni agrometeorologiche presso altrettante località e l’utilizzo di droni con sensori multispettrali) stiano restituendo informazioni affidabili e in linea con le rilevazioni svolte dai tecnici dell’Università di Padova.

Ampio spazio durante l’evento è stato dato anche alle tecnologie informatiche dei DSS, i sistemi di supporto alle decisioni al servizio degli agricoltori.
«Un modello previsionale è una descrizione matematica dell’interazione tra variabili ambientali, fisiologiche e patogene che possono dare luogo ad una malattia – ha spiegato Federico Fantin di Metos. Un modello può essere presentato come una semplice regola, un grafico o una tabella. Il risultato di un modello può essere un indice numerico di rischio di infezione, la predizione dell’incidenza o della severità di una malattia, e/o lo sviluppo di un’incubazione».

«Le informazioni relative alla coltura e all’andamento meteorologico raggiungono il DSS in modo continuo – ha evidenziato Pierluigi Meriggi, presidente di Horta Srl – attraverso sensori agrometeorologici e veloci attività di monitoraggio della coltura, alimentando una serie di modelli matematici capaci di fornire una simulazione attendibile dello stato attuale e futuro del suolo, delle piante e dei patogeni, tra cui ovviamente la fusariosi della spiga».

Gli sviluppi futuri del sistema prevedono l’implementazione di una specifica App per Smartphone per indicare agli agricoltori il preciso momento di intervento per la difesa dalle fusariosi, limitando così l’utilizzo di prodotti fitosanitari.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2018 a pag. 59
DON e grano: come gestirli in filiera
di L. Andreotti
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online