Allo studio il contratto di filiera per il mais italiano

Il Tavolo tecnico mais diventerà permanente e con 4 obiettivi precisi, mirati a ridare slancio alla coltivazione di mais in Italia, questo quanto emerso dall’incontro convocato al Mipaaft dalla Direzione generale per la promozione della qualità lo scorso 10 ottobre.

Tra i diversi argomenti trattati durante l’incontro sono emersi come essenziali la necessità di dare un impulso alla ricerca per recuperare il grave ritardo produttivo e il supporto ai contratti di filiera con un doppio canale: un primo che possa ripercorrere il premio a tali contratti sulla falsariga di quanto è stato seguito per il frumento duro e un secondo attraverso un premio riconosciuto sempre per la produzione in filiera a fronte di una certificazione di origine e del rispetto dei migliori standard sanitari (aflatossine e DON) riconosciuto dai trasformatori.

Ai lavori, coordinati da Pietro Gasparri e da Alberto Manzo dello stesso Ministero, hanno partecipato i rappresentanti delle strutture di ricerca (Crea, Ismea, Università di Torino e Cattolica), delle tre principali categorie di rappresentanza degli agricoltori, molti rappresentanti delle organizzazioni coinvolte nella filiera e nel mercato (Copagri, Assalzoo, Aires, Ami, Associazione Granaria, Alleanza delle Cooperative italiane, Assomais e altre ancora) oltre a rappresentanti delle regioni maidicole del Nord Italia. Durante l’incontro è emersa chiaramente l’adesione dei presenti a strutturare il Tavolo come «permanente» per assicurare la migliore predisposizione del Piano di settore secondo un approccio operativo.

L’istituzione di questo Tavolo tecnico è il risultato di un’iniziativa nata nell’ambito del Progetto RQC (Rete qualità cereali) – Mais nell’ambito del quale Carlotta Balconi, responsabile dell’Unità di ricerca per la maiscoltura (Mac) del Crea di Bergamo, in qualità di coordinatrice aveva in più tappe riunito gli «stakeholder» della filiera maidicola (vedi L’Informatore Agrario n. 44/2017 a pag. 15) e per individuare e proporre strategie per ridare competitività a questa coltura che, ricordiamo, ha sofferto una riduzione importante della superficie a partire dai primi anni 2000.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 37/2018 a pag. 15
Definiti gli obiettivi del Tavolo tecnico in aiuto al mais
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale