Cereali bio: crescono tenero e orzo, cala il duro

frumento tenero biologico

Il Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) ha recentemente pubblicato, in preparazione del Sana Bologna, un’anticipazione del proprio rapporto annuale sull’evoluzione dei principali indicatori del comparto biologico.
I numeri evidenziano una forte crescita dell’agricoltura biologica dal 2010 a oggi (+71% delle superfici e +59% del numero di operatori), che ha portato il «bio» a rappresentare ormai il 15,4% della sau nazionale, un dato che fa uscire il comparto definitivamente dalla condizione «di nicchia» nel settore agroalimentare nazionale che lo aveva caratterizzato nei primi anni dopo l’entrata in vigore del regolamento CE 2078/92.

Per quanto riguarda i cereali, appare però evidente un rallentamento della crescita: +2,1% tra il 2016 e il 2017, contro il 6,3% del comparto bio nel suo complesso.
La superficie totale è passata da circa 300.000 ettari del 2016 ai 306.000 ettari del 2017, con un forte aumento per il grano tenero e l’orzo, una diminuzione del 6,8% del frumento duro e una sostanziale stabilità per gli altri cereali (oltre a riso e mais, avena e segale).

Il calo del frumento duro è dovuto sicuramente anche alle necessarie rotazioni, ma anche alla riduzione delle superfici in conversione, che passano dai 89.042 ha del 2016 ai 37.636 ha del 2017.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle coltivazioni di cereali in biologico, è sempre il Mezzogiorno a primeggiare, infatti le prime tre regioni per estensione (Sicilia, Puglia e Basilicata) sono ubicate al Sud e sommano quasi il 50% delle superfici.
Per quanto riguarda l’incidenza delle superfici in biologico rispetto al totale nazionale, i dati per il frumento duro e per quello tenero sono equivalenti, ossia rispettivamente il 10% e il 9,7%.

Clicca qui per scaricare le anticipazioni del Rapporto Sinab 2018

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 33/2018
Cereali biologici: i numeri di un fenomeno
di H. Lavorano