Defogliazione meccanica della vite

Vite defogliata

Si effettua con macchine proprie o tramite terzisti, sempre più organizzati e ormai presenti in tutte le principali aree viticole, la defogliazione meccanica consente di ottenere un buon risultato con tempi e costi certi.
In particolare, dopo i primi anni in cui erano disponibili solo macchine dotate di ventola con griglia protettiva, che aspiravano le foglie e le tagliavano con delle lame (defogliatrici a ventola e lama), nell’ultimo decennio hanno preso il sopravvento le defogliatrici che aspirano le foglie per mezzo di una turbina e le asportano tramite l’azione di due rulli idraulici contrapposti e controrotanti, variamente sagomati a seconda dei costruttori.
Nelle ultime versioni, davanti ai rulli è collocato un tastatore in grado di consentire l’accostamento più efficace alla fascia produttiva.

Sul mercato sono presenti anche macchine caratterizzate da tamburi rotanti, le cui pareti sono costituite da reti flessibili e deformabili. Sono dotate di aspiratori elicoidali montati sui tamburi e che creano all’interno degli stessi una depressione che viene canalizzata attraverso un alveolo fisso e flessibile, ricavato all’interno del tamburo stesso.
Con la depressione le foglie vengono attirate sul tamburo e portate verso le barre di taglio mediante semplice rotazione.
Le foglie staccate restano incollate alla superficie del tamburo fino a raggiungere la parte esterna, dove cadono per assenza della depressione.

Per le forme di allevamento a tetto orizzontale od obliquo (pergole e tendoni), ma anche per la defogliazione precoce sulle spalliere, si sono diffuse le defogliatrici che convogliano un flusso d’aria ad alta pressione direttamente sulle foglie, staccandole intere o più spesso a pezzi e ripulendo molto bene i grappolini dai residui fiorali.
Queste ultime macchine sono in grado di defogliare anche le spalliere protette con reti antigrandine «a grembiule», senza dover alzare le reti.

Di regola le macchine defogliatrici sono poste anteriormente al trattore o al vettore della macchina vendemmiatrice e possono essere monolaterali, quasi sempre autoreversibili (dotate cioè di un dispositivo di rotazione da 0 a 180° con la possibilità di defogliare solo un lato del filare, senza dover ritornare a vuoto). Con vigneti ben curati e con distanze regolari, sono disponibili anche le macchine bilaterali, che possono agire contemporaneamente sui due lati difilari adiacenti, magari accostandosi di più sul lato meno esposto al sole e meno su quello più soleggiato.

I tempi di lavori variano mediamente da 2 a 3 ore/ha, procedendo a circa3 km/ora.
Per effettuare un buon intervento anche in vigneti più vigorosi o in quelli con germogli non ben palizzati, davanti alla testata di lavoro viene applicata una piccola barra falciante che elimina i germogli sporgenti.

Alcuni accorgimenti tecnici

Anche per la defogliazione meccanica (così come per la spollonatura, la cimatura, le lavorazioni sulla fila e la vendemmia meccanizzata), i migliori risultati operativi si ottengono se l’impianto viticolo è stato effettuato correttamente.
Quindi in vigneto vanno assicurati i seguenti punti:

  • distanze interfilari regolari;
  • perfetto allineamento dei filari;
  • ottimale posizionamento delle strutture di sostegno;
  • buona tenuta di pali, ancoraggi e fili;
  • corretta tecnica agronomica in fase di potatura secca e verde che assicuri un regolare sviluppo della fascia vegeto-produttiva.

Inoltre, è importante che nei vigneti muniti di mollette distanziatrici, oppure di staffe di sostegno dei fili binati utilizzati per l’inserimento dei tralci su forme a spalliera, questi siano perfettamente disposti, al fine di non farli venire a contatto con gli organi operativi della defogliatrice. Infine, indipendentemente dal modello di defogliatrice o dall’intervento manuale, il migliore risultato si ottiene operando con tempestività, sia per la defogliazione precoce sia per quella tardiva.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 19/2016 a pag. 38
Defogliazione nel vigneto, come ottenere i migliori risultati
di E. Corazzina
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online