Cercospora della barbabietola: serve una gestione integrata

monitoraggio volo conidi cercospora Monitoraggio del volo dei conidi di cercospora mediante captaspore di tipo aerobiologico

Sempre più avversata dai cambi climatici, la bietola, oltre a subire la riduzione della disponibilità di sostanze attive in ottemperanza alle crescenti richieste dell’opinione pubblica per limitare l’impatto ambientale, è imperversata dalla diffusione di ceppi di cercospora resistenti ai fungicidi sistemici (attualmente enovit-metile ha perso la sua validità a causa dell’aumento di ceppi resistenti, mentre mancozeb, che sarebbe ancora efficace, è disponibile per l’ultimo anno).

Questo comporta la necessità di impostare una lotta a calendario con prodotti multisito di contatto, a base di miscele di prodotti rameici e zolfo, come in conduzione biologica.

Ricerca e sperimentazione in materia di trattamenti fungicidi si stanno concentrando sulle disponibilità di nuove sostanze attive utilizzate nei cereali vernini, da estendere all’impiego su bietola.

Occorre una gestione della difesa integrata

In attesa di nuovi prodotti, è necessario allargare il fronte di difesa mediante le pratiche integrate per aumentare il periodo utile del ciclo vitale delle foglie della bietola. Innanzitutto il miglioramento genetico sta portando sul mercato italiano varietà produttive più tolleranti cercospora e stress estivo (in particolare da elevate temperature). Inoltre, è necessario ridurre il potenziale di inoculo svernante per ritardare la comparsa e la virulenza della cercospora.

Il monitoraggio del volo dei conidi e delle condizioni di sviluppo degli stessi mediante modelli previsionali permette di intervenire tempestivamente con la ridotta gamma di fungicidi attualmente disponibili, congiuntamente a un’ottimale nutrizione e biostimolazione della coltura a partire dalle prime fasi di sviluppo, per ottimizzare la crescita e l’equilibrio fogliare della coltura.

Strategie d’intervento 2021

Il mancozeb è stato revocato e questo è l’ultimo anno che può essere utilizzato con un numero massimo di 3 interventi alla dose di 2,1 kg/ha.

In alternativa si possono utilizzare i prodotti rameici (Airone Più, Grifon Più, Coprantol Duo, Poltiglia Disperss, ecc.), in miscela con dosi ridotte dei più moderni formulati di zolfo (Thiopron, Heliosoufre, ecc.), caratterizzati da un’elevata adesività, che permette di aumentare la persistenza della copertura fogliare.

strategia difesa barbabietola zucchero

In conduzione biologica valgono gli stessi principi, anche se il periodo anticipato di raccolta richiede un solo intervento a base di prodotti rameici, che si possono escludere sulle varietà con moderata tolleranza alla cercospora.

Nei bietolai da estirpare nella seconda parte della campagna è necessario miscelare i sistemici ancora disponibili (tetraconazolo, difenoconazolo, procloraz) per aumentare sensibilmente la tenuta dell’integrità fogliare allo scopo di aumentare i giorni utili di accumulo di saccarosio (aumento del peso e della polarizzazione).

Nell’eventualità di dover ricorrere ad applicazioni contro le infestanti graminacee (Sorghum halepense o altre specie annuali) o attacchi di insetti (lisso, nottue defogliatrici, ecc.) prima dell’avvio ufficiale delle strategie anticercosporiche può essere opportuno valutare di aggiungere a scopo preventivo (per aumentare la difesa dell’apparato fogliare) prodotti a base di zolfo o altri preparati con funzione biostimolante e nutrizionale (tra cui in particolare magnesio, per aumentare il grado di efficienza fotosintetica, ma all’occorrenza anche azoto, ecc.).

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2021
Cercospora della barbabietola: serve una gestione integrata
di G. Campagna, T. Iaboli
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