Azoto stabilizzato: la scelta giusta in risaia

fertilizzante Eurochem

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Chi coltiva riso in Italia sa bene quanto la fertilizzazione sia una agrotecnica fondamentale, al pari del diserbo e della difesa fungicida, per ottenere i migliori risultati produttivi.

La nuova Pac chiederà inoltre ai risicoltori italiani di mantenere le rese e l’elevata qualità del loro riso utilizzando meno input, quindi la fertilizzazione del futuro vedrà un sempre maggiore ricorso a tecnologie che razionalizzino le unità di azoto distribuite valorizzandone l’efficienza. In questo senso i concimi azotati a lenta cessione rappresentano un valido alleato.

L’azoto gioca il ruolo da protagonista indiscusso in risaia: circa il 50-60% di questo elemento è assorbito entro le fasi precoci di formazione della pannocchia; il 70-80% entro la fase di botticella; il restante 20-30% durante la maturazione, sintetizzando:

  • l’azoto assorbito allo stadio di 4a foglia-inizio accestimento incrementa il numero di culmi;
  • l’azoto assorbito all’inizio della differenziazione fiorale incide sul numero totale di spighette;
  • l’azoto assorbito alla fine della differenziazione della pannocchia modifica la percentuale di spighette degenerate;
  • nell’ultima parte del ciclo l’azoto incide sul riempimento dei granelli mantenendo alta l’attività fotosintetica.

Entec®: vent’anni di esperienza

Da più di due decenni il marchio Entec® di Eurochem Agro è sinonimo di efficienza e affidabilità per la nutrizione azotata del riso: la molecola DMPP (Dimetilpirazolofosfato) brevettata è stato il primo vero inibitore della nitrificazione utilizzabile su tutte le colture e ambienti di coltivazione.

I concimi Entec® contengono infatti azoto stabilizzato dall’originale inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP, tecnologia che permette di migliorare l’efficienza dell’azoto già a concentrazioni molto basse, senza lasciare residui, riducendo il rischio di carenze o eccessi molto pericolosi per il riso nelle fasi successive.

La tecnologia Entec® permette infatti una nutrizione azotata graduale e durevole senza i «picchi» dell’azoto tradizionale. Inoltre, poter disporre di un fertilizzante che richiede meno frazionamenti significa valorizzare anche la difesa dal riso crodo ed effettuare il trattamento fungicida – operazione preventiva indispensabile – con modalità e tempistiche che ne aumentano l’efficacia.

Nelle condizioni della risaia sommersa, a fine primavera con temperature che superano i 20 °C, il DMPP contenuto negli Entec® fa sì che l’azoto sia reso disponibile in modo graduale per almeno 60 giorni così da coprire bene tutto il ciclo vegetativo. Questo vantaggio non si ottiene con altre tecnologie di azoto «a non pronto effetto» o bloccando l’azoto in forma ureica riducendo l’attività dell’ureasi.

Entec® 46 e Flexammon®: coppia ideale

La concimazione di copertura è determinante per il successo finale quanto quella di pre-semina. Per ottenere i migliori risultati in questo senso Eurochem Agro consiglia Flexammon® o Entec® 46.
Si applicano dopo il diserbo di post emergenza, per le varietà più esigenti, una seconda volta nella fase di spiga a 1 cm.

L’azione dell’inibitore impedisce che nello strato superficiale si formi rapidamente azoto nitrico e che una parte consistente dell’azoto distribuito si perda per gassificazione. Vediamoli nel dettaglio.

Entec® 46

Entec® 46 contiene azoto ureico stabilizzato dall’inibitore della nitrificazione (3,4 DMPP). ENTEC® 46 è un fertilizzante azotato inibito che fornisce efficienza azotata ottimale. I composti azotati sono soggetti a costanti processi di trasformazione e lisciviazione nel suolo. Quando si applica il fertilizzante standard, fino al 50% dell’azoto può essere perso a causa della lisciviazione o delle emissioni. L’inibitore rallenta la trasformazione dell’azoto ammoniacale in azoto nitrico riducendo le perdite per dilavamento e volatilizzazione, nel rispetto dell’ambiente.

La maggiore efficienza dell’azoto distribuito permette di applicare dosi non superiori ai reali fabbisogni e favorisce una nutrizione più equilibrata delle colture fino a 12 settimane, mantenendo elevate rese quali-quantitative. L’inibitore della nitrificazione aiuta a ridurre le perdite per lisciviazione dei nitrati e consente una riduzione del 73% delle emissioni di protossido di azoto, un gas serra noto anche come NO, nell’atmosfera.

Flexammon®

I concimi della linea Flexammon® sono prodotti sviluppati in Italia per le specifiche esigenze delle filiere agricole italiane, settori di eccellenza delle produzioni nostrane, come grano, mais e riso.
Le formulazioni Flexammon® sono ottenute per miscelazione di concimi con azoto stabilizzato della linea Entec® con altre componenti per l’apporto di potassio.

Per maggiori informazioni: www.eurochemagro.it


Fertilizzazione del riso: il futuro è dei prodotti innovativi

Dante Boieri
Dante Boieri

Dante Boieri, titolare dell’omonima agenzia di servizi e prodotti per l’agricoltura a Pernate (Novara), lavora in mezzo al riso da sempre. Il padre ha iniziato l’attività nel 1950 e lui prosegue il lavoro di consulenza e fornitura di mezzi tecnici ai risicoltori delle province di Novara, Vercelli e Pavia con un imperativo: «l’assistenza tecnica per il corretto impiego dei prodotti è importante tanto quanto la loro qualità».

La nutrizione del riso, agrotecnica fondamentale per ottenere rese e qualità in linea con le richieste del mercato, è il pallino di Boieri: «Oggi gli agricoltori sono molto preparati su questo tema, soprattutto quelli di nuova generazione, vale a dire i 30-35enni, che sono cresciuti in un periodo in cui solo chi lavora bene in risaia riesce a fare reddito, i tempi della marginalità “senza problemi” per questa coltura appartengono al passato».

L’inevitabile processo di selezione naturale per le aziende è arrivato anche per il riso, e secondo Boieri la maggior parte degli agricoltori di questa filiera sa bene che l’efficacia dei mezzi tecnici è legata alla loro qualità, che è un valore aggiunto con un costo: «ma esiste ancora un mercato di chi vuole spendere poco, con le ovvie conseguenze. La fertilizzazione – spiega Boieri – non ha un effetto immediato come un trattamento fungicida e alcuni agricoltori sono riluttanti ad investirci, ma chi utilizza fertilizzanti con titoli non garantiti, spende meno, ma poi i risultati si vedono, anzi non si vedono, al momento della raccolta».

La nuova Pac inoltre chiederà agli agricoltori di produrre utilizzando meno input, quindi la fertilizzazione del futuro vedrà un sempre maggiore ricorso a tecnologie che razionalizzino le unità di azoto distribuite valorizzandone l’efficienza: «quindi ritengo che i fertilizzanti contenti azoto a lenta cessione saranno sempre più protagonisti anche in risaia. L’efficacia in termini di resa di questa tipologia di prodotti a livello agronomico sul riso è nota, inoltre offrono il vantaggio di ridurre i passaggi, aspetto importante per la lotta al riso crodo. Frazionare le distribuzioni di concime – spiega Boieri – significa entrare più volte in risaia con le ruote dei trattori, che riportano il seme del riso crodo in superficie, riducendo l’efficacia delle azioni di controllo precedenti». Non solo l’infestazione da crodo pregiudica la resa del campo, ma le cariossidi rosse si ritrovano nel risone in fase di mietitura, causando inquinamento e deprezzamento del prodotto. Le stime dei ricercatori parlano di un danno economico stimato in cifre variabili da circa 200 a oltre 300 euro per ettaro, in relazione al tasso di infestazione dei campi.

Inoltre, nella risaia sommersa, a fine primavera anche con temperature oltre i 20°C, la nutrizione azotata con concimi a lenta cessione è graduale e costante per almeno 60 giorni, senza squilibri, garantendo la crescita perfettamente omogenea della coltura.