MaxiMaize: il parere degli agricoltori Matteo Tomatis e Aldo Bessone

[informazione pubblicitaria]

Matteo Tomatis
Matteo Tomatis, agronomo e socio dell’azienda agicola Valbona

I terreni dell’azienda agricola Valbona, situata a Poirino (Torino), sono caratterizzati da alta variabilità: «Abbiamo suoli sciolti, di medio impasto e pesanti, ce n’è per tutti i gusti – ci racconta Matteo Tomatis, agronomo e socio dell’azienda – e per noi il mais da trinciato è una coltura fondamentale perché è uno degli ingredienti principali per alimentare il nostro impianto a biogas». Nel 2020 in azienda Valbona sono stati seminati circa 250 ettari a mais e Tomatis ha scelto di provare due combinazioni MaxiMaize, per la precisione SY703M e SY711M.

SY703M (130 giorni) è la combinazione più precoce e versatile, studiata per le condizioni di maggior variabilità del terreno. È molto adattabile e tollerante agli stress «e proprio per questo motivo l’abbiamo seminata in uno dei terreni più difficili che abbiamo in azienda, pesante e poco strutturato. Sono passate circa due settimane dalle semine – continua Tomatis – e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso, c’è stata un’emergenza molto regolare delle plantule. A oggi (15 aprile n.d.r) sono ancora a 2-3 foglie, ma si presentano sane e visivamente vigorose. Anche l’altra combinazione, SY711M (135 giorni, selezionata per le semine in primo raccolto negli ambienti più vocati e fertili) ha risposto in modo decisamente positivo».

Aldo Bessone e Nicholas Bessonw
Aldo Bessone (a sinistra), titolare dell’omonima azienda agricola, con il figlio Nicholas

«Abbiamo testato le combinazioni MaxiMaize in azienda quest’anno per la prima volta su un terreno con una estrema variabilità e devo dire che ad oggi sono molto soddisfatto del risultato». A raccontare la sua esperienza con la nuova strategia di Syngenta dedicata al mais da trinciato è Aldo Bessone, titolare dell’omonima azienda agricola a Vigone (Torino) dove la terza settimana di marzo ha seminato circa 65 ettari a mais da trinciato, per nutrire le 110 vacche in lattazione dell’allevamento aziendale. «Il mais è nato in modo molto omogeneo e con grande regolarità. Le piante in campo sono assolutamente sane e con la giusta vigoria. Devo dire che dopo una primavera molto siccitosa siamo stati fortunati perché nella mia zona sono piovuti circa 100 mm a metà aprile».

Nell’azienda Bessone è una pratica affermata la semina tempestiva del mais in primavera, non appena le condizioni di temperatura e umidità del terreno lo consentono. Quest’anno è stata ulteriormente facilitata dalla disponibilità degli ibridi MaxiMaize che hanno un’elevata tolleranza ai ritorni di freddo e un eccezionale vigore di partenza. «Nelle prossime settimane, utilizzeremo il sistema Farmshots messo a disposizione dal tecnico Syngenta – ha aggiunto Bessone – grazie al quale monitoreremo le diverse fasi di sviluppo del mais, credo ci aiuterà molto anche a ottimizzare l’irrigazione».