Cosa sapere per fertirrigare al meglio il pomodoro da industria

La concimazione del pomodoro è una pratica che se effettuata in modo corretto e non casuale può essere determinante per il successo e la redditività della coltura. È fondamentale quindi conoscere con certezza quali elementi fertilizzanti apportare, quando, quanto e in che modo applicarli.

Concimazione di fondo, pratica fondamentale

La concimazione di fondo del pomodoro è una pratica fondamentale per apportare al terreno quella quantità di macroelementi che costituirà una buona base di partenza per lo sviluppo ottimale delle piante, specialmente nelle prime fasi dopo il trapianto.
Il fondo conferisce infatti al pomodoro nelle prime fasi una certa «autonomia», molto importante in caso di andamenti climatici piovosi che impediscono di intervenire tempestivamente con le concimazioni di copertura.

La concimazione di pre-trapianto può essere effettuata, ad esempio, con concimi minerali ternari NPK approssimativamente con un rapporto 1:1.5/2:3, con distribuzione localizzata sulla fila e interramento, in tempi non troppo anticipati rispetto all’epoca di trapianto.
I fertilizzanti da utilizzare in pre-trapianto disponibili sul mercato sono molteplici, tuttavia è consigliabile optare per quelle formulazioni «più evolute», che si caratterizzano per la migliore efficienza di assorbimento, ad esempio, di fosforo o in una più lenta cessione dell’azoto.

La dose di concime da apportare deve comunque rispettare i limiti dei Dpi che prescrivono una dose massima di azoto prima del trapianto pari a 60 kg/ha.

Un esempio pratico

A titolo esemplificativo si possono distribuire localizzati sulla fila circa 1.000 kg/ha di un concime NPK con un titolo 6-8-18, somministrando al terreno 60 kg/ha di azoto, 80 kg/ di P2O5 e 180 kg/ha di K2O.

Un apporto di questo tipo consente di avere a disposizione una discreta quota di azoto per le prime necessità delle piantine appena trapiantate e soddisfare una buona parte del fabbisogno di fosforo e potassio.
Se si opta per una maggiore incidenza della concimazione di copertura con la tecnica della fertirrigazione, il suddetto dosaggio può essere ridotto a 500-600 kg/ha.

Nutrizione in attecchimento-sviluppo vegetativo

Una volta superato lo stress da trapianto, il pomodoro si caratterizza per uno sviluppo vegetativo piuttosto intenso in cui si forma la struttura della pianta e si sviluppa e approfondisce l’apparato radicale.

In questa fase l’azoto rappresenta l’elemento cardine anche se non è da dimenticare l’apporto di una certa quota di fosforo.
La fertirrigazione sarà basata su interventi settimanali, in cui potranno essere somministrati alcuni concimi semplici di base quali nitrato ammonico, nitrato di calcio, acido fosforico oppure concimi complessi, binari e ternari che contengano azoto e fosforo ed eventualmente anche una piccola percentuale di potassio.

Orientativamente dal trapianto alla fase di pre-fioritura il pomodoro necessita di circa 50-60 UF/ha di azoto e di circa 25-30 UF/ha di fosforo (ed eventualmente qualche unità di potassio).

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 15/2020
Pomodoro da industria: fertilizzare per il reddito
di S. Cornali
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