PICCOLI ALLEVAMENTI |
|
Ecco come allevare uno o più asinelli in azienda |
Oggi l’asino è stato riscoperto soprattutto nelle aziende agrituristiche,
in quanto si tratta di un animale molto rustico e frugale, dalle poche
pretese. Con la disponibilità di un adeguato ricovero e di un pascolo di
almeno 300 metri quadrati per capo è possibile allevare qualche esemplare da
scegliere tra le razze qui illustrate. Le principali razze italiane e le
loro caratteristiche L’asino (Equus asinus domesticus), detto
anche ciuco o somaro, è un quadrupede di origini africane allevato per la
soma e il basto. Un tempo era considerato un importante mezzo di locomozione
e lavoro, ed era molto utilizzato anche in agricoltura. Grazie alla sua
adattabilità alle più svariate condizioni ambientali e alla facilità del suo
allevamento, era assai diffuso nelle piccole aziende e presso molte famiglie
rurali.
Si è risvegliato l’interesse per questo animale
Negli ultimi anni un certo interesse per questo animale si è per fortuna
risvegliato e l’asino è tornato a essere presente nelle aziende
agrituristiche e in diverse attività ricreative.
Grazie alla sua istintiva prudenza è un comodo e sicuro mezzo di trasporto.
È soprattutto nelle aziende agrituristiche che l’asino può sostituire il
cavallo ed essere utilizzato per passeggiate sicure e tranquille. È inoltre
un animale con una notevole sopportazione alla fatica e la sua forza è
sicuramente superiore a quella di un cavallo dello stesso peso. Non sopporta
però le andature veloci e manifesta le sue doti di resistenza solo nella
marcia. Non va trascurato, poi, il fatto che la sua carne è buona e viene
largamente usata nella confezione di salami, mentre il latte di asina si
avvicina molto, per composizione, a quello umano e viene utilizzato in molte
diete per bambini.
Le caratteristiche delle Razze italianedi asini reperibili in allevamento
1-Asino dell’Amiata. Di origine toscana, è particolarmente
diffuso nel comprensorio dell’Amiata (Grosseto) dove è conosciuto anche con
il nome di «sorcino crociato». Può essere allevato per l’utilizzo da soma,
tiro leggero e servizio. L’altezza al garrese è di 130-140 cm nei maschi,
125-135 cm nelle femmine. Gli adulti presentano un mantello grigio sorcino
con una linea dorsale crociata molto scura ben evidente. Sono presenti
inoltre zebrature ben marcate ai quattro arti.
Esemplari di questa razza possono essere acquistati presso Paolo Falchi,
(Associazione Micci Amiatini) - Tel. 0564 455038.
2-Asino di Martina Franca. È una razza pugliese originaria
della Murgia, presente in alcuni comuni delle province di Taranto (Martina
Franca, Mottola e Massacra), Bari (Alberobello e Noci) e Brindisi (Ostini).
Può essere allevato per l’utilizzo da soma e servizio. La razza è
caratterizzata da una eccezionale robustezza e resistenza. Il maschio è
idoneo per accoppiarsi con le cavalle al fine di produrre ottimi muli.
L’altezza al garrese è di circa 135 cm nei maschi (fino a 160 cm), 127 cm
nelle femmine. Alla nascita il puledro ha un mantello di colore rossiccio e
ricco di pelame lungo. Gli adulti presentano un mantello baio scuro.
Esemplari di questa razza possono essere acquistati presso l’Associazione
nazionale allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca
- Tel. 080 4807109.
3-Asino Ragusano (o Siciliano). Di origine siciliana, è una
razza particolarmente diffusa nei comuni di Ragusa, Modica, Scili e Santa
Croce Camerina.
Animale molto apprezzato nel lavoro agricolo e per il trasporto, il maschio
è idoneo per accoppiarsi con le cavalle al fine di produrre ottimi muli, da
sempre usati dalle truppe alpine. Assai rustico, si adatta anche ai climi
molto rigidi. Grazie alla sicurezza nell’andatura su qualsiasi terreno,
viene usato anche come cavalcatura. L’altezza al garrese è di 140-145 cm nei
maschi, 135-138 cm nelle femmine. Gli adulti presentano un mantello baio
scuro.
Esemplari di questa razza possono essere acquistati presso il Consorzio
provinciale allevatori di Ragusa - Tel. 0932 642522.
4-Asino Romagnolo. Si tratta di una popolazione ampiamente
diffusa e solo da poco oggetto di osservazioni allo scopo di individuarne la
razza tipica. L’autenticità della razza è comunque documentata in atti
dell’Istituto di incremento ippico di Reggio-Emilia nel 1941.
Dal 1996 l’Associazione provinciale allevatori di Forlì-Cesena e Rimini ha
favorito il recupero della razza e istituito dal 1998 il relativo Registro
anagrafico. L’asino Romagnolo può essere utilizzato da soma, tiro leggero e
servizio. L’altezza al garrese è di 135-145 cm nei maschi, 132-140 cm nelle
femmine. Gli adulti possono presentare sia un mantello grigio sorcino che
baio scuro. Nei soggetti a mantello sorcino è presente una linea dorsale
crociata scura ben evidente oltre a zebrature agli arti anteriori.
Esemplari di questa razza possono essere acquistati presso l’Associazione
provinciale allevatori di Forlì-Cesena-Rimini - Tel. 0543 774413.
5-Asino Sardo. Si tratta di una piccola razza di origine sarda
particolarmente diffusa nella provincia di Sassari (comuni di Padria,
Pozzomaggiore, Alà, Mara, Romana, Monteleone) e in alcune zone della
provincia di Cagliari (Campidano e Iglesiente). Le sue origini si fanno
risalire a mandrie selvatiche di asini africani assoggettate dagli abitanti
dell’isola. Un tempo era chiamato «molente» dato che veniva utilizzato per
muovere la mola per la macinazione. Era usato anche come animale da soma e
da cavalcatura.
Grazie alla sua statura piccola, può essere utilizzato in ambienti collinari
e di montagna, oltre che apprezzato da amatori della razza.
L’altezza media al garrese è di 90-110 cm nei maschi e nelle femmine. Gli
adulti presentano un mantello grigio sorcino con una linea dorsale crociata
molto scura bene evidente. Esemplari di questa razza possono essere
acquistati presso l’Associazione per la tutela dell’asino Sardo - Tel. 0783
357069.
E' forte, frugale e anche intelligente
L’asino è un piccolo quadrupede forte e frugale, dal temperamento
contraddittorio: a volte gentile, altre testardo e anche ostile. È anche
intelligente e reagisce attivamente ai diversi stimoli che arrivano
dall’ambiente esterno.
È un animale curioso che si avvicina per verificare tutto ciò che vede;
talvolta spinge, annusa e morde al punto di sembrare anche invadente.
Essendo tendenzialmente socievole, non gradisce stare da solo per molto
tempo; preferisce la compagnia di altri asini, ma si lega anche a cavalli,
capre, pecore, cani, oche e anatre. Gli animali giovani e le femmine possono
manifestare timidezza che si evidenzia con un comportamento sospettoso e
incerto, a volte con paura anche degli altri asini. Specialmente negli
animali giovani si riscontra in genere una grande vitalità, che a volte
sfocia nel vizio di scalciare.
Talvolta l’asino può sembrare disobbediente, ma spesso si tratta solo di
cautela e prudenza che lo spingono a modificare o non eseguire «ordini» che
lo mettono in situazioni di cui ha timore. Di fronte a situazioni nuove ha
bisogno di calma e di tempo per essere sicuro di non andare incontro a
pericoli (teme l’acqua corrente e le sponde fangose dei fiumi, oltre alle
ombre e alle luci improvvise). Altre volte la disobbedienza è un
atteggiamento che l’asino esprime per essere più considerato o assistito.
L’asino ha un ottimo olfatto e nella sua grande prudenza se ne serve per
avvertire la presenza di oggetti, sostanze, animali o piante senza prenderne
contatto. Pure l’udito ha ottimo, mentre la vista ha limitata, anche se è in
grado di vedere dietro di sé.
La sua voce non è gradevole. Il raglio, molto più frequente nei giovani che
negli esemplari più vecchi, indica il suo stato di malessere. L’asino
infatti si lamenta quando si trova in situazioni disagiate e quando soffre
di solitudine.
Possiede una buona memoria sia nei confronti dell’uomo, che di altri animali
o luoghi. Ricorda facilmente anche premure, cortesie, maltrattamenti e
punizioni.
L’asino è un animale pulito e questo viene manifestato dalla sua necessità
di rotolarsi a terra, tipica tra l’altro degli equini. È questo l’unico modo
che ha di liberarsi dai parassiti del pelo e della pelle e questo suo
«vizio» non deve essere contrastato.
In cattività la vita media di un asino si aggira sui 30-35 anni e può
arrivare anche a 45 anni.
Si accontenta di foraggi scarsi o scadenti, ma esige acqua pulita
L’asino può essere considerato, tra gli animali da lavoro, quello più
sobrio. Resiste a lunghi digiuni e si accontenta di foraggi scarsi e
scadenti (ma non si deve abusare di queste sue doti). È invece esigente in
fatto di abbeverata dato che non beve acqua sporca o fredda.
Fra gli erbivori, poi, è quello che apprezza la maggiore varietà di sapori,
tanto che popolarmente è chiamato anche «raffinato giardiniere», in quanto
si nutre volentieri di fiori, piante ornamentali, gemme tenere e frutti. Per
un’alimentazione razionale si consiglia di non fargli mai mancare una
razione di buon fieno di prato naturale che per un animale adulto (250-300
kg di peso) deve essere di almeno 5 kg giornalieri. A questa razione si
consiglia di aggiungere 3-4 kg di paglia di frumento e 2 kg di avena. Fave,
foraggio, crusca, carrube e altri prodotti possono essere aggiunti in
ragione di 1 kg al giorno.
Per allevarlo occorrono un ricovero e un pascolo
L’allevamento dell’asino è una pratica marginale che occupa pochissimo
tempo. Gli animali possono essere acquistati presso allevatori e pastori a
un’età non inferiore ai sei mesi di vita. Come ricovero si consiglia un
locale chiuso di almeno una decina di metri quadrati per capo con pavimento
ricoperto da abbondante lettiera di paglia e una zona di alimentazione
costituita da mangiatoia, abbeveratorio ed eventuale rastrelliera per
foraggi. È necessario poi un pascolo di almeno 300 metri quadrati per capo,
ma più è grande meglio è. Se durante i mesi estivi l’asino viene lasciato
all’aperto, è consigliabile mettergli a disposizione una tettoia.
Nel pascolo si deve predisporre una buca di sabbia per consentire
all’animale una difesa attiva dai parassiti della pelle: le dimensioni medie
della buca devono essere di 1,50x1,50 metri, con profondità di 10-20 cm.
Una gestazione che dura dodici mesi!
I maschi raggiungono la maturità sessuale verso i 18-24 mesi, mentre le
femmine sono più precoci e raggiungono la pubertà a 15-18 mesi. Questi dati
sono da considerarsi indicativi, in quanto possono variare in base alla
razza e all’alimentazione.
Il maschio è in grado di fecondare in qualsiasi momento, mentre la femmina
segue un ciclo estrale (calore) che si manifesta in primavera per una durata
di due giorni e che si ripresenta, se non è stata fecondata, ogni due o
quattro settimane. Durante il calore l’asina è irrequieta e mangia
svogliatamente; se è con altri animali si può osservare che mastica a vuoto
e orina di frequente. A volte emette abbondante saliva, altre indietreggia
con insistenza fino ad appoggiarsi con il posteriore ad altri animali. Se è
libera al pascolo può mettersi a galoppare o a saltellare.
La gestazione dura 12 mesi (a volte 380 giorni). Se il parto avviene in
libertà, senza il controllo dell’allevatore, la femmina può scegliere i
luoghi più imprevedibili: un prato, un fosso, un cespuglio, ambienti a volte
anche poco accessibili dove il piccolo può essere in pericolo. Il parto dura
circa 3 ore ed è consigliabile una pur minima assistenza (conviene se non si
è esperti rivolgersi a un veterinario).
Come accudire l’asino da lavoro
Per gli animali allevati al pascolo le esigenze sono minime e si limitano a
periodici controlli per verificarne lo stato di salute e igienico.
Molto più frequenti, a volte giornalieri, devono essere gli interventi da
riservare agli asini che lavorano e quindi sono sottoposti al basto e ai
finimenti. In questo caso si deve strigliare l’animale giornalmente per
togliere la polvere, il fango asciutto e altre impurità dal mantello che lo
infastidiscono se porta il basto o la sella. Dopo una pioggia si deve
asciugarlo per evitare piaghe causate dallo sfregamento contro i finimenti.
Al rientro dal lavoro è necessario esaminare la ferratura e rimuovere
eventuali sassolini incastrati sotto i ferri. In genere poi, in
aprile-maggio, si deve tosare l’asino togliendo il pelo invernale e
anticipando così la muta estiva.
|