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Prosecco doc, modificare il disciplinare presenta dei rischi

È stata recentemente pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto la proposta di modifica del disciplinare del Prosecco doc avanzata dal Consorzio di tutela, che vieta l’impiego di folpet e mancozeb, due fungicidi, e del glifosate.
L’iniziativa, che rappresenta una risposta alle accuse avanzate nei mesi scorsi sui mezzi d’informazione dalle comunità locali sull’uso eccessivo e alle volte disordinato di agrofarmaci nella coltivazione del Prosecco, seppure condivisibile nelle sue finalità presenta però dei rischi. Per prima cosa, il divieto nel disciplinare dell’utilizzo dei due fungicidi e del glifosate diventerà uno dei requisiti essenziali per poter accedere al riconoscimento della denominazione, per cui dovrà essere oggetto degli accertamenti fatti dall’organismo di controllo abilitato.
Purtroppo l’attuale sistema dei controlli avviene per campione (10%) e mira a verificare l’origine del prodotto, il rispetto della resa di produzione uva/ettaro e della resa uva/vino, nonché la corrispondenza ai parametri fissati dal disciplinare: acidità, tenore zuccherino, alcol, estratto, odore, sapore e colore. È evidente, che per potere eseguire gli accertamenti del rispetto del divieto introdotto con questa modifica dovrà essere aggiornato l’attuale sistema dei controlli, sviluppando nuove procedure e superando il sistema dei controlli a campione.
A parte l’aumento dei costi che ne deriverebbe, è evidente il rischio che un sistema di controlli non adeguato potrebbe creare sia per l’immagine della Prosecco doc, sia per le conseguenze, anche sul piano penale, che ne deriverebbero per il produttore che fosse trovato responsabile di non aver rispettato il divieto. 
 

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