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Porte aperte per il biometano avanzato

Lo scorso 2 marzo è stato firmato il decreto interministeriale per il sostegno della produzione e la distribuzione di biocarburanti avanzati, compreso il biometano avanzato. La firma è arrivata «dopo un lungo iter e una intensa fase di consultazione con i servizi della Commissione europea, finalizzata a fornire tutte le garanzie necessarie di compatibilità delle misure previste con le norme sugli aiuti di Stato e la concorrenza» dice Giuseppe Castiglione, sottosegretario del Mipaaf con delega alle agroenergie.

Il decreto mira a migliorare le modalità di incentivazione del biometano e a risolvere le criticità che hanno in precedenza reso complicata la realizzazione di impianti di biometano a partire da realtà agricole, complicazioni legate soprattutto alla difficoltà di ottenere finanziamenti a fronte delle incertezze legate alla compravendita dei Certificati di Immissione in Consumo (CIC) che il Gse rilascia.

In particolare le novità introdotte dal decreto riguardano:

il periodo di accesso agli investimenti che ora arriva e va oltre il 2020, definendo quindi un percorso certo di valorizzazione dei biocarburanti.
la creazione di un sistema che dia agli operatori interessati maggiori garanzie di remunerazione degli investimenti, attraverso un meccanismo di «ritiro» dei Certificati di Immissione in Consumo da parte del Gse a un prezzo prefissato.
un sistema di promozione di meccanismi di riconversione a biometano di impianti già esistenti di biogas.

Il regime ha complessivamente un bilancio indicativo di 4,7 miliardi di euro ed è destinato agli impianti che entreranno in esercizio tra il 2018 e il 2022.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 9/2018 a pag. 12

Biometano avanzato, crescita assicurata con gli incentivi

L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale

Il settimanale tecnico ed economico di agricoltura professionale