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Associazione italiana allevatori, una lenta agonia

L’AIA, l’Associazione italiana allevatori, un tempo protagonista della modernizzazione della filiera zootecnica nazionale, versa oggi in gravi difficoltà. Dopo la fase di riduzione dei fondi pubblici e del numero degli allevatori, l’Associazione non ha scelto la strada del rilancio con il potenziamento dell'assistenza tecnica e con l'estensione e la qualificazione dei servizi, ma ha portato avanti operazioni di razionalizzazione organizzativa che non hanno tenuto conto dagli interessi e dalla volontà degli imprenditori zootecnici e delle diffuse professionalità attive al centro come nel territorio.
La consulenza aziendale oggi è infatti un aspetto di fondamentale importanza per la gestione delle imprese zootecniche. C'è inoltre un deficit in termini di trasparenza, perché chi comanda in AIA non rende partecipi gli altri portatori di interesse degli indirizzi programmatici e degli obiettivi che l’Associazione intende perseguire. Il rilancio del sistema allevatori è possibile, ma si deve tornare a mettere al centro degli interessi l'impresa e gli associati, riconsegnando loro le chiavi dell'organizzazione e la responsabilità di individuare le scelte migliori per il futuro del settore.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 34/2017 a pag. 9

La lenta agonia dell'Associazione italiana allevatori

di E. Comegna

L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale

Il settimanale tecnico ed economico di agricoltura professionale