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OGM: Fidenato vince e rilancia

Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano protagonista di una lunga battaglia in difesa della libertà di piantare mais OGM, ha vinto una importante battaglia: i giudici della Corte di Giustizia europea hanno sentenziato che, secondo il diritto UE, qualora non sia accertato che un prodotto geneticamente modificato possa comportare un grave rischio per la salute umana, degli animali o per l’ambiente, né la Commissione, né gli Stati membri hanno la facoltà di adottare misure di emergenza, quali il divieto della coltivazione.
In sostanza, il decreto del 2013 a firma dei ministri dell’agricoltura Nunzia De Girolamo, dell’ambiente Andrea Orlando e della salute Beatrice Lorenzin era illegittimo e quindi il campo seminato con mais OGM da Fidenato non doveva essere distrutto, come invece avvenne nel 2014.
Fidenato ha annunciato che proseguirà la sua battaglia e il prossimo obiettivo è la direttiva europea del 2015 che attualmente permette, legalmente, ai Paesi UE di vietare la coltivazione di OGM. L’agricoltore friulano ha affermato che, oltre a chiedere i danni allo Stato per quanto riguarda le vicende del 2014, «abbiamo già impugnato la direttiva europea sugli OGM, che è più restrittiva della precedente, ma se non supereremo l’ostico filtro di ammissibilità imposto ai privati cittadini, il prossimo anno semineremo nuovamente organismi geneticamente modificati e andremo a processo penale, così la Corte di giustizia comunitaria potrà entrare di nuovo nel merito della vicenda».

Documento scaricabile: la sentenza della Corte di Giustizia europea


Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 33/2017 a pag. 12
OGM: Fidenato vince la sua battaglia
di A. Andrioli
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale





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