Il mondo delle energie rinnovabili vive una situazione di incertezza tale da bloccare ogni progetto di investimento: a partire dal 1° gennaio 2018 la normativa non prevede alcun sistema incentivante per i produttori di energia elettrica da biomasse e biogas.
Sulla questione L’Informatore Agrario ha intervistato il sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione.
«Il Governo – ha detto il sottosegretario - sta lavorando all’ipotesi di prorogare di 1 o 2 anni l’attuale sistema di accesso diretto agli incentivi dei piccoli impianti a biogas (100 kW) e biomasse (200 kW). Al momento è l’unica possibilità percorribile perché non si può pensare di elaborare un nuovo decreto di regolamentazione delle agroenergie senza un quadro di riferimento, ovvero prima che sia definita la Strategia energetica nazionale (Sen)».
La proroga potrebbe arrivare dopo la pausa estiva.
Per quanto riguarda il biometano il sottosegretario spiega che «Abbiamo inviato il nuovo decreto alla Commissione europea a fine maggio e riteniamo di poter chiudere la questione entro settembre. Il nuovo decreto presenta importanti novità, sufficienti a consentire gli investimenti da parte degli imprenditori.
Innanzitutto gli impianti a biometano godranno dei CIC (Certificati immissione consumo) per un periodo di 20 anni. In secondo luogo il valore dei CIC sarà fisso per i primi 10 anni di vita dell’impianto e in questo periodo di tempo potranno essere ritirati dal Gse al prezzo di 375 euro/Cic».
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