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Bernhard Url, direttore esecutivo dell'Agenzia per la sicurezza alimentare europea (Efsa), fa il punto della situazione sui pesticidi neonicotinoidi. Filmato a Bruxelles il 2 marzo 2017.


 

- Il parere scientifico dell'Efsa sui neonicotinoidi e il loro impatto sulle colonie di api ha portato la Commissione europea a imporre delle restrizioni sull'uso di questi fitofarmaci in agricoltura. Altri enti regolatori nel mondo, tuttavia, la vedono diversamente. Come lo spiega?

 

-  Efsa ha esaminato la relazione tra i neonicotinoidi e la salute delle colonie di api ed è risultato esserci un rischio per la sopravvivenza delle colonie. Questo è confermato da prove scientifiche e questo abbiamo comunicato al risk manager, in questo caso la Commissione europea, che ha preso delle decisioni sulla base del nostro parere. Efsa sta preparando una nuova valutazione per la fine del 2017.

Penso che dobbiamo chiarire la differenza tra una valutazione scientifica e una decisione di gestione del rischio [risk management]. In questo tipo di decisioni si possono avere diversi livelli e obiettivi di protezione. L'Europa ha i suoi ma è possibile che altri ordinamenti, come quello americano per esempio, si utilizzino criteri diversi. Ma più che sul parere scientifico la differenza sta nella decisione sulla gestione del rischio. Efsa sta valutando 730 nuovi studi che abbiamo raccolto negli anni scorsi per trovare nuove evidenze circa l'interazione tra neonicotinoidi e api e aggiorneremo il nostro parere scientifico quest'anno.

Ma c'è differenza tra come diversi paesi intendono proteggere l'ambiente o le api e l'Europa ha un approccio molto protettivo.