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Dopo gli interventi di Gabriele Canali (n. 45/2016), di Paolo De Castro (n. 46/2016), di Mario Guidi e Dino Scanavino (n. 47/2016), di Roberto Moncalvo (n. 1/2017), è la volta del presidente di Copagri Franco Verrascina.

 

Per quanto riguarda la tutela del reddito, secondo Copagri la revisione di medio termine deve necessariamente trovare soluzioni che consentano alle imprese di utilizzare strumenti di salvataggio nei momenti di crisi. I fondi mutualistici non sono la risposta appropriata alle esigenze delle imprese; essi sembrano pensati come strumenti di gestione che rischiano di portare a un consociativismo di cui gli agricoltori non hanno bisogno, mentre servono strumenti assicurativi che permettano loro di essere protagonisti. 

Parlando di greening, Copagri osserva che, partito con le migliori intenzioni, esso ha scontentato un po’ tutti, causando più problemi che vantaggi. Fin da subito occorre ridurre le complicazioni burocratiche legate a questa componente dei pagamenti diretti. La questione delle aree di interesse ecologico (Efa) poi, è una reale aberrazione produttiva a cui porre rimedio.

Altro capitolo a cui mettere mano è quello dei giovani: il ricambio generazionale è fondamentale per il settore agricolo, ma andrebbe rafforzato il meccanismo che consente anche a coloro che non hanno legami diretti con l’agricoltura, imprese di famiglia o lasciti, di intraprendere tale strada e provarci sul serio. 

Il vero limite delle politiche Pac a favore dei giovani, infatti, è che esse non favoriscono adeguatamente l’inserimento delle nuove generazioni premiando per lo più lo status quo.  


Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 16 de L'Informatore Agrario n. 2/2017!  Clicca qui