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Così scrive su L’Informatore Agrario Lorenzo Bazzana.

Non è normale – prosegue il dirigente di Coldiretti – che a conclusione di uno degli  anni più torridi della storia recente del pianeta, alla fine del dicembre tra i più caldi che si ricordino, improvvisamente le temperature si inabissino. No, non ce lo si poteva aspettare, così repentino, così veloce, così estremo. 

È palese che gli strumenti normativi di intervento non bastano, che vanno resi più efficaci, per le crisi di mercato ma anche per le avversità climatiche, quelle eccezionali, per evitare che le aziende siano messe in ginocchio, senza possibilità alcuna di salvezza, per un crollo dei prezzi o per una tormenta di neve. E  lo sconforto diventa rabbia, quando, dopo aver perso tutto, o quasi, a fronte di pochi centesimi di euro di incremento nel prezzo all’origine degli scarsi prodotti rimasti, si vedono prezzi alle stelle o prodotti di importazione spacciati per italiani. 

Sarà il mercato, il vuoto di offerta, la rottura degli stock, il ritardo nelle consegne,  ma non venitelo a spiegare a chi si è ritrovato le strutture, il raccolto, le proprie aspettative, sotto una dura crosta di neve ghiacciata. A chi deve dormire vicino alle serre, perché gli rubano quel gasolio, fondamentale per cercare di proteggere e salvare le coltivazioni coperte. A chi, già normalmente, fatica ad accettare che i centesimi all’origine diventino euro al dettaglio o che una retina di plastica valga di più del prodotto che contiene o che servano tre litri di latte per pagare un caffè.


Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 9 de L'Informatore Agrario n. 2/2017!  Clicca qui