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La prossima PAC secondo Coldiretti

Nelle ultime settimane dello scorso anno L’Informatore Agrario ha aperto una discussione sulla riforma di medio termine della PAC per far sì che l’Italia elabori e sostenga una posizione comune in Europa e non si trovi, come spesso è accaduto, a lamentarsi a cose fatte delle decisioni prese da altri. Il primo «giro di orizzonte» si conclude su L'Infomatore Agrario n. 1/2017 con il parere del presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. 
Con la riforma di medio termine della PAC, secondo Moncalvo, in primo luogo andranno estese e rafforzate tutte le misure che escludono la «rendita» dai benefici PAC, premiando chi vive di agricoltura.
In secondo luogo bisogna puntare su un’assegnazione degli aiuti che consideri anche il contributo del lavoro. Infatti se l’obiettivo resta quello di contribuire alla sostenibilità economica dell’azienda il solo aggancio alla superficie appare insufficiente.
In terzo luogo la prossima PAC deve fare propria l’esperienza italiana di «distintività» – la trasparenza nella filiera e l’origine obbligatoria in etichetta ne sono i principali strumenti – fino a collocare l’insieme delle produzioni europee su standard qualitativi assoluti. 
Infine, secondo Coldiretti, non si può trascurare il tema del ricambio generazionale, in sostanza dei giovani, che servono per dar gambe all’agricoltura del domani. Alle misure per il primo insediamento previste dai Piani di sviluppo rurale vanno affiancate misure di accompagnamento delle giovani imprese, con precise garanzie di accesso al credito, ma anche con strumenti di decontribuzione come quelli recentemente ottenuti dal Governo per le nuove giovani imprese agricole professionali.
 
Tutti i lettori de L’Informatore Agrario possono dire la loro opinione su questo tema rispondendo al sondaggio "Cosa pensi della nuova PAC?"
 
Se vuoi approfondire l'argomento:  
• grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 11 de L'Informatore Agrario n. 1/2017!  
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