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Psr avanti piano, quasi fermi

L'attuazione dei Psr italiani procede a rilento, anche se è ancora presto per lanciare allarmi in relazione alla possibilità di perdere i fondi stanziati dall'Unione Europea. Questo perché, con la programmazione pluriennale 2014-2020, la regola del disimpegno scatta dopo tre anni dal termine ultimo fissato per l'esecuzione della spesa (non più la famosa formula N+2, quindi, ma N+3). 
Resta il fatto, tuttavia, che l'eccessiva lentezza nell'utilizzo delle risorse comunitarie e nazionali arreca un danno ai beneficiari e in particolare agli agricoltori, i quali confidano molto nella possibilità di utilizzare le diverse misure del Psr ma per un motivo o per un altro scoprono che tale politica è scarsamente efficace.
La Rete rurale nazionale ha di recente pubblicato il rapporto trimestrale sull'avanzamento della spesa pubblica per il 2014-2020 con dati aggiornati alla metà dell’ottobre scorso.
A livello nazionale sono stati spesi appena 855 milioni di euro, pari al 4,1% del totale. Sono quasi passati tre anni del settennio di programmazione (il 40% del tempo a disposizione) e siamo ancora a un livello limitato di erogazione dei contributi pubblici. 
Il dato sulla rapidità della spesa è però assai differente in base alle Regioni considerate. Al primo posto come celerità spicca la Provincia autonoma di Bolzano che ha utilizzato quasi il 15% del budget disponibile. Anche il Veneto se la cava bene: registra un tasso di spesa cumulata dal 1° gennaio 2014 al 15 ottobre 2016 del 9,67%. 
All'estremo opposto si collocano il Friuli Venezia Giulia con una percentuale di avanzamento di appena lo 0,35% e il Piemonte con l'1,08%. 
In conclusione, per quanto riguarda la politica di sviluppo rurale 2014-2020 in Italia sarebbe necessaria una accelerazione della operatività delle singole Regioni e dell'autorità che gestisce i due programmi nazionali, non tanto per evitare di perdere fondi comunitari, quanto per dare risposte tempestive alle imprese agricole. 

Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 14 de L'Informatore Agrario n. 46/2016!  Clicca qui

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