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Brigitte Misonne, funzionaria della direzione generale agricoltura della Commissione europea, illustra i risultati della nuova relazione preparata dall'Esecutivo Ue sull'applicazione del "Pacchetto latte". Intervista filmata a Bruxelles il 24 novembre 2016.


- Dopo due anni la Commissione torna con una relazione sull'applicazione del pacchetto latte nei paesi Ue. Perché e quali sono le conclusioni di questa nuova analisi?

- In effetti due anni fa la commissione ha pubblicato un primo rapporto sulla attuazione del pacchetto latte. Ritorniamo oggi sul tema, invece che nel 2018 come previsto, perché negli ultimi due anni il settore ha subito una crisi profonda. La relazione è stata anticipata per verificare se i diversi strumenti previsti dal pacchetto latte siano davvero efficaci e se possano servire, a coloro che decidano di utilizzarli, per meglio fronteggiare le crisi.

Per questo motivo, nel rapporto appena presentato abbiamo integrato i dati sull'adesione agli strumenti del pacchetto con domande indirizzate alle organizzazione dei produttori. Ci siamo resi conto che per il 60% delle risposte raccolte, fare parte di una Op latte e potere così fare leva sulla contrattazione collettiva significa ottenere un prezzo più stabile o migliore. Questo era uno dei grandi obiettivi del pacchetto latte e dal rapporto vediamo che è stato raggiunto.

Certo, non è così per tutti perché troviamo che c'è ancora margine per utilizzare meglio gli strumenti del pacchetto e far sì che coprano sempre più allevatori e una quota sempre maggiore di consegne di latte. Le prossime tappe prevedono di considerare la relazione appena presentata come un punto di partenza, mettere a confronto le sue conclusioni con quelle del rapporto indipendente della task force sui mercati agricoli e inserire, nel programma di lavoro 2017 della Commissione europea, un'iniziativa che permetta di cassare la "data di scadenza" del pacchetto latte, fissata al 2020, verificando la possibilità di utilizzare gli stessi strumenti per azioni di sostegno per altri settori.