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Crollano i prezzi del grano duro: colpa dell'import, ma non solo

Il prezzo del grano duro oggi è di circa 195 euro/t arrivo molino, che equivale a 170 euro/t per l’imprenditore agricolo, ossia un valore ben al di sotto del punto di pareggio del conto colturale, almeno per quelle aziende che non hanno superato i 50 q/ettaro di produzione. Gli agricoltori non ci stanno e accusano industriali e commercianti di privilegiare l’importazione rispetto all’approvvigionamento locale e così di essere colpevoli dei forti ribassi delle quotazioni registrati all’apertura della campagna 2016-2017, tanto da portare alla sospensione del listino della Camera di commercio di Foggia. Se è vero che il fenomeno dei prezzi bassi era, almeno in parte, prevedibile, è vero anche che molti agricoltori denunciano una certa mancanza di preparazione sotto il profilo commerciale. Durante le semine autunnali infatti, vi erano proposte fatte dagli acquirenti tra 240 e 260 euro/t, ma poiché in quel momento i prezzi erano più elevati, quasi nessuno le ha prese in considerazione.
Per non parlare dello scarso utilizzo da parte dei venditori degli strumenti derivati, e in particolare dei futures trattati su Agrex (il mercato di Borsa italiana dove si trattano i derivati finanziari del frumento duro). Lo scorso dicembre, la quotazione per settembre e per dicembre 2016 si aggirava attorno a 280-290 euro/t per consegna a Foggia. Anche adesso, nonostante l’evidente stato di crisi del comparto, l’offerta stenta a trovare un’intesa per una maggiore aggregazione dell’offerta, che continua ad essere eccessivamente frazionata e senza una “cabina di regia” in grado di guidare le vendite. 


Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 12 de L'Informatore Agrario n. 27/2016!  Clicca qui













 

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