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Xylella: l’Italia chiede comprensione all’UE

Nel tentativo di chiarire gli ultimi sviluppi in patria della vicenda Xylella, magari con l'effetto di rallentare il corso della procedura di infrazione che pende sull'Italia per i ritardi nell'applicazione delle decisioni europee in materia, lunedì 25 gennaio il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha incontrato a Bruxelles il commissario alla salute Vytenis Andriukaitis. Martina ha presentato una serie di iniziative per «irrobustire ciò che già stiamo facendo, cioè monitoraggi, controlli, attività per gestire il tema» ha detto ai giornalisti.
Fonti della Commissione europea parlano genericamente di «dialogo costruttivo» e di «speranza di avere un chiarimento rapido da parte della Corte di giustizia», alla quale il Tar del Lazio ha chiesto di pronunciarsi sulla conformità della decisione presa dall'UE sulla xylella ai principi del diritto dell'Unione.
A far scattare, lo scorso dicembre, l'avvio della procedura di infrazione è stato il contenuto del rapporto dell'ufficio per il cibo e la salute animale (per scaricare il rapporto clicca qui)
Per quanto riguarda la questione dell'abbattimento degli alberi infetti e di quelli nel raggio di 100 metri, secondo la relazione  c'è stata una chiara «mancanza di conformità» rispetto alla decisione UE. Il rapporto rileva che nel novembre 2015 esisteva un «numero sostanziale» di piante infette nella zona di contenimento (quella a 20 km a nord dalla provincia di Lecce) che «non erano state né rimosse, né distrutte immediatamente» come prescrive la decisione.


Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 9 de L'Informatore Agrario n. 4/2016!  Clicca qui











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