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Medica e greening, nell'area del Parmigiano un problema in più

A partire dal prossimo anno le aziende agricole della zona del Parmigiano Reggiano vocate alla produzione di erba medica dovranno rivoluzionare il proprio piano colturale. È questa la conseguenza di un recente chiarimento della Commissione Europea che ha stabilito che la coltivazione dell'erba medica e del trifoglio, in purezza o in miscela tra loro - essenze su cui si basa la razione delle vacche dedicate alla produzione del più famoso formaggio italiano nel mondo - sono fuori dal campo di applicazione della deroga per la diversificazione colturale prevista dal greening.
Pertanto,le aziende in questione dovranno avere almeno tre distinte colture, qualora gli ettari a seminativo superino i 30, e due diverse specie vegetali nel caso i seminativi aziendali siano compresi tra 10 e 30 ettari.
Oltre al numero minimo di specie vegetali, le aziende agricole assoggettate all’obbligo della diversificazione sono tenute a rispettare precise proporzioni tra le coltivazioni. Per quelle con oltre 30 ettari di seminativi, la coltura principale non deve occupare oltre il 75% della superficie e la terza per importanza deve almeno interessare il 5% dei terreni a seminativo. Nel caso delle aziende agricole dove le terre seminabili sono tra 10 e 30 ettari, la coltura principale non può superare il 75% del totale.

Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 9 de L'Informatore Agrario n. 40/2015!  Clicca qui

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