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Sulle colline di Bologna, e più precisamente a Casalecchio di Reno, lo scorso 20 marzo si è svolto il 1° fl ash mob dedicato all’agroalimentare italiano. Nel linguaggio moderno con il termine flash mob si indica «un assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la fi nalità comune di mettere in pratica un’azione insolita». 

L’iniziativa è stata promossa e organizzata da Agrinsieme Emilia-Romagna, (coordinamento di Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop agroalimentare) che in regione associa oltre 40.000 aziende. Una modalità, quella prescelta, che all’insegna dello slogan «meno burocrazia, meno tasse e più rispetto per il territorio » ha voluto porre l’accento sulle criticità che il comparto sta vivendo, soprattutto in una regione fortemente vocata alle produzioni agroalimentari. 

I numeri forniti da Agrinsieme ne danno la dimensione: nel 2014, in Emilia-Romagna, le aziende agricole sono calate del 3% e l’occupazione nei campi ha perso l’1,1%.