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Una crisi a più facce colpisce duro l’ingrasso bovino

Produttori italiani e francesi hanno problemi analoghi, ma mentre nel Paese transalpino si cercano soluzioni per dare un futuro all’attività d’allevamento, nel nostro si confida solo nella capacità di tenuta delle aziende del comparto. Il mondo ha sete di latte e fame di carne, ma gli allevatori di bovini europei sembrano fuori dai grandi giochi del commercio internazionale e, anzi, sono oggetto di una crisi che a memoria d’uomo non è mai stata così profonda e prolungata. Da settore maturo quale era valutato, la produzione specializzata di carne bovina, a causa della crisi economica generale, è entrata in una fase di declino evidente, rendendo acute le preoccupazioni degli operatori e impellente la domanda se sia possibile cambiare la tendenza in atto. Il recente appuntamento professionale rappresentato dal Sommet de l’Elevage di Clermont Ferrand (Francia) è stato il catalizzatore del malcontento degli allevatori transalpini ma anche l’occasione di un confronto e approfondimento in un contesto europeo.

Il settimanale tecnico ed economico di agricoltura professionale