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Tassos Haniotis, responsabile dell'unità "Analisi economica, prospettive e valutazioni" della Direzione generale agricoltura della Commissione europea, illustra le prospettive a breve termine per i mercati   di cereali, carne e latte. E, per l'Informatore Agrario, parla anche di redditi agricoli. 

- La Commissione europea ha appena pubblicato un rapporto sulle prospettive della produzione agricola per cereali, carne e latte. Che cosa aspettarsi nei prossimi mesi?
- Nei prossimi quattro mesi ci aspettiamo, per il secondo anno consecutivo, un raccolto record per cereali e seminativi con esportazioni in crescita. Proprio a causa dell'export il livello delle scorte salirà, ma meno delle attese. Nel mercato delle carni ci sarà una relativa stabilità, con un recupero della domanda interna dopo gli anni della crisi. Per le esportazioni del comparto, però, c'è più incertezza. Questo fattore è dovuto agli equilibri politici di un paio di partner commerciali nell'Europa dell'est. Il mercato del latte è tuttora caratterizzato da una forte domanda globale, principalmente proveniente dalla Cina. Questo sostiene le nostre esportazioni e terrà i prezzi stabili e abbastanza alti.
- Cosa possiamo dire del reddito degli agricoltori?
- Il reddito degli agricoltori è formato da diverse componenti. C'è il livello di sostegno della Pac, che è fissato a priori. Poi ci sono i prezzi che fa il mercato, e questi sono abbastanza alti. O, almeno, sono superiori alla media. Infine, ci sono da considerare i costi di produzione, soprattutto l'energia che, in anni recenti, ha influenzato molto l'evoluzione dei redditi agricoli. Ciò che ci aspettiamo è che nel futuro i redditi degli agricoltori europei rimangano stabili o segnino un lieve aumento. Gli sviluppi più marcati sono attesi nei nuovi Stati membri dell'UE, in cui l'agricoltura sta crescendo in fretta. Ma naturalmente molto dipende dalle condizioni meteo. La loro evoluzione in un senso o in un altro ha un ruolo nel determinare che non tutti guadagnino allo stesso modo.