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L'accordo tra gli Stati non c'è e la Commissione Ue non può che «prendere atto» delle «opinioni divergenti» tra i Paesi europei, come ha dichiarato il commissario Ue all'agricoltura Dacian Ciolos alla fine dei lavori. 

Da un lato la Germania e i Paesi della «fascia del latte», dove la produzione europea si sta già concentrando in un processo che dovrebbe essere intensificato con la fine delle quote e non vogliono pagare le multe dell'ultimo anno in cui il regime è in vita; dall'altro l'Italia, la Francia, il Regno Unito e chi «non vuol pagare per la sovrapproduzione degli altri», per dirla con il ministro francese Stéphane Le Foll. 

Nella dichiarazione finale della presidenza greca si legge: «La presidenza ellenica lascia alla prossima presidenza (cioè quella italiana) la decisione sui lavori futuri su questo dossier».

Auguri.

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