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Una storia tribolata quella di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Nata nel 1999 dalle ceneri dell’Aima, ha visto susseguirsi una lunga serie di presidenti e, ancor più, di commissari, tra accuse di inefficienza, se non di peggio, e di eccessi burocratici.
L’ultima puntata, almeno finora, è di pochi giorni fa, con la dura lettera inviata ai vertici di Agea dai rappresentanti degli 8 organismi pagatori regionali attualmente in funzione e dell’organismo pagatore della stessa Agea, che è distinto dall’Agenzia vera e propria che prende le decisioni e definisce le modalità di funzionamento.
L’argomento del contendere è il blocco dei pagamenti ordinato da Agra nei mesi scorsi per presunte irregolarità nelle domande: una quisquilia da 290 milioni di euro che riguarda oltre 50.000 aziende.
Di fronte alla «latitanza» di Agea, gli organismi pagatori regionali avvertono che terranno sospesi i pagamenti fino al 31 marzo «in attesa di specifici provvedimenti di blocco emessi dall’autorità giudiziaria...».

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