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Governare l’offerta e lavorare per far aumentare la domanda. Queste dovrebbero essere le priorità della denominazione dei vini Valpolicella, in particolare riguardo all’Amarone, per mettersi al riparo dal rischio che un incremento eccessivo del numero di bottiglie – che hanno toccato nel 2013 i 13 milioni e 400 mila pezzi, a fronte di potenziali 17 milioni facendo riferimento al vino dichiarato “atto a divenire” – crei turbative di mercato. La prosecuzione della contrapposizione, senza esclusione di colpi, tra Famiglie dell’Amarone e Consorzio sulle modifiche ai disciplinari rappresenta una criticità per il marchio collettivo al di là delle considerazioni sulle contestazioni specifiche.