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11.05.2015 - Nuovi Psr, aggregarsi conviene
Con la nuova programmazione l’Unione Europea privilegia chiaramente, per l’attuazione del Psr, l’aggregazione di più soggetti, operanti nello stesso settore (ad esempio gruppi di agricoltori) o in settori diversi (ad esempio operatori impegnati nella stessa filiera).
Lo stimolo all’approccio collettivo si manifesta in diverse maniere. Ad esempio tramite un incremento delle aliquote di finanziamento pubblico nei casi di investimenti materiali, attraverso una priorità in termini di punteggio da attribuire alle domande presentate, fino ad arrivare alla certezza che una progettazione collettiva, eseguita anche per effetto dell’incoraggiamento o di una specifica richiesta da parte della Pubblica amministrazione, sarà approvata e portata a finanziamento.
L’approccio collettivo esisteva anche nella programmazione 2007-2013; si pensi ai progetti integrati di filiera (Pif), alla progettazione su base territoriale, all’approccio Leader, alle Misure rivolte ai territori rurali. Nel settennio 2014-2020, però, c’è una vera e propria escalation della progettazione integrata che pervade l’intero Psr, andando a coinvolgere anche gli interventi agroambientali e forestali, l’agricoltura biologica, la gestione del rischio (i fondi di mutualizzazione). Fino ad arrivare all’istituzione, per la prima volta, della Misura 16, denominata «Cooperazione», che incentiva forme di aggregazione tra più soggetti per lo svolgimento di operazioni di varia natura.
Per approfondire leggi l'articolo pubblicato su L'Informatore Agrario n. 12/2015
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L'Informatore Agrario
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