UPL investe sul rame per l’agricoltura bio

Gli ultimi mesi del 2018 si apprestano a essere particolarmente intensi per decidere, a livello comunitario, sul futuro di alcuni prodotti strategici per la difesa fitosanitaria in agricoltura.

Particolarmente intricata è la situazione del rame, inserito dalla Commissione europea tra i candidati alla sostituzione e che pertanto vedrà una riduzione delle dosi d’impiego. Ultime indiscrezioni da Bruxelles sul tema parlano di una proposta di portare la dose a 4 kg/ha all’anno, con la possibilità di lissage (distribuire l’impiego nei 7 anni di autorizzazione così da poter recuperare il «prodotto non usato » nelle annate buone per aumentare il volume in quelle meno buone), sulla quale però non è ancora stato trovato un accordo tre gli Stati membri.

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Da sinistra: Jai Shroff, amministratore delegato di UPL, e Philippe Cavasse, direttore dello stabilimento di Mourenx

Nonostante tale situazione UPL, una delle azienda leader nella produzione di rame per uso fitosanitario, ha rilanciato il proprio impegno su questo fondamentale agrofarmaco con l’inaugurazione nell’impianto di Mourenx (nel Sud-Ovest della Francia) di una nuova linea dedicata a produrre i diversi formulati in purezza e non miscelati. L’entrata in produzione della nuova linea coincide con il ventennale dal lancio della Poltiglia Disperss di cui l’Italia rappresenta uno dei maggiori utilizzatori.

L’evento si è tenuto lo scorso 12 ottobre ed è stato anche l’occasione per incontrare Jai Shroff, amministratore delegato del gruppo multinazionale indiano.

Una linea di produzione nata per il bio

«Il progetto di allargare la nostra capacità produttiva con una nuova linea dedicata ai formulati rameici puri − ci ha spiegato Paolo Tassani, country manager Italia di UPL − è nato cinque anni fa, a seguito dell’analisi di tendenze in corso nel mondo agricolo e in quello del biologico in particolare. Il settore, infatti, ha sempre più richiesto come requisito fondamentale poter disporre di prodotti di elevata qualità (tenore di metalli pesanti) e possibilmente esenti da contaminazione incrociata da altri prodotti (ad esempio, fosfiti). Da qui è nato l’allargamento dell’impianto di Mourenx costato 15,6 milioni di euro e che porterà la capacità produttiva a 20.000 t/anno».

La nuova linea da cui usciranno esclusivamente i formulati rameici al 20% (solfato di rame neutralizzato) e al 40% (solfato tribasico di rame) comprende la sintesi, la formulazione, il confezionamento e lo stoccaggio sfruttando e migliorando la tecnologia già adottata in quella preesistente. Dalla materia prima derivante da estrazione o da riciclo, attraverso un processo di sintesi brevettato viene prodotta la brochantite (idrossisolfato di rame) alla base dei formulati UPL che offre efficacia anche a dosaggi ridotti, miscibilità e selettività sulle colture. Il successivo processo di formulazione per atomizzazione «spraydry » permette di ottenere un prodotto di dimensione ottimizzata (Disperss) per consentire un’ottimale bagnabilità e autodispersione istantanea anche nel caso di utilizzo dei bassi volumi. Innovativo risulta anche il sistema di confezionamento che prevede l’abbandono dei sacchi di carta a favore di sacchi in polietilene ottenuti da una bobina e applicando una doppia saldatura; anche l’etichettatura avviene automaticamente sulla linea.

«Il nuovo impianto − ha sottolineato Tassani − presenta standard produttivi ancora più moderni per rispondere alla domanda di rame dei prossimi 20 anni, garantendo efficienza delle formulazioni e una maggiore automazione. Un impianto che guarda con attenzione al mondo della difesa integrata e soprattutto del biologico, grazie alla produzione esclusiva di formulati a base di solo rame: una soluzione concreta al rischio di contaminazione».

Sostenibilità parola chiave nella ricerca UPL

Piena soddisfazione è emersa anche dalle parole di Shroff, intervenuto durante l’inaugurazione.

«L’agricoltura − ha dichiarato il numero uno di UPL − è una delle attività fondamentali nel life cycle e la nostra azienda vuole contribuire a rendere il futuro sempre più sostenibile massimizzando le produzioni e minimizzando l’utilizzo delle risorse naturali. La nuova linea produttiva di Mourenx dedicata al settore biologico è una testimonianza concreta di questa volontà assieme alle soluzioni che stiamo sviluppando per ridurre il consumo idrico o la contaminazione da fertilizzanti dei terreni. Solo in questo modo i produttori agricoli diventeranno più profittevoli e più resilienti, soprattutto ai cambiamenti climatici che stanno manifestandosi con grande evidenza».

 

Articolo di G. Armentano pubblicato su L’Informatore Agrario n. 39/2018