Voucher tra promesse e difficoltà

Centinaio sì; Di Maio vedremo; sindacati no. Potrebbe essere riassunta così la situazione riguardo la possibile reintroduzione dei voucher in agricoltura. Richiesti a gran voce dal mondo agricolo, Coldiretti e Agrinsieme, hanno trovato il primo sostenitore nel ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio, secondo cui «i voucher danno la possibilità di far tornare un po’ di legalità all’interno del mondo dell’agricoltura. L’idea è di farli in modo diverso, ossia evitando che ci siano distorsioni e abusi nel loro uso; al momento dell’emissione devono indicare il nome della persona che ne beneficerà e la data; prima questo non succedeva e i voucher venivano utilizzati random da persone birbanti per non dire ladri; la nostra è una proposta di miglioramento dell’utilizzo, più moderno, tanto che anche i colleghi del turismo li vorrebbero».
Quanto al ministro del lavoro Luigi Di Maio, durante l’audizione in Parlamento ha usato toni più sfumati: «sui voucher serve una riflessione che parta dal Parlamento» anche nell’ambito del decreto dignità, chiedendo però di «non lasciare spazio allo sfruttamento e abuso di questi strumenti». Un po’ più sbilanciata la sua dichiarazione davanti alla platea della Coldiretti: «Se i voucher possono servire a settori come l’agricoltura e il turismo, per specifiche competenze, allora ben vengano. L’unica cosa che chiedo alle forze di maggioranza è quella di evitare abusi in futuro».
Di fronte a queste aperture i sindacati dei lavoratori agricoli, Fai, Flai e Uila, hanno annunciato una manifestazione di protesta per fine luglio.
Resta il fatto che il Movimento 5 Stelle non sembra entusiasta di una possibile reintroduzione dei voucher che, per essere operativa in tempo utile almeno per la vendemmia, dovrebbe essere inserita nel «decreto dignità», che andrà in Aula probabilmente il 24 luglio. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.