Fragole, senza l’utilizzo della cloropicrina produzione italiana a rischio tracollo

Fragole

I produttori italiani di fragole, soprattutto quelli delle aree del Sud, sono ancora in attesa che il Ministero della salute conceda la deroga per gli usi eccezionali consentiti della cloropicrina. Senza questo principio attivo infatti, del quale al momento non esistono alternative efficaci per proteggere il terreno dai parassiti, la produzione nazionale non è in grado di competere con quella spagnola che, al contrario della nostra, ha già ottenuto il via libera interno all’uso della molecola.
«L’allarme sul rischio tracollo della nostra produzione – afferma l’assessore alle politiche agricole e forestali della Basilicata, Luca Braia, prima regione produttrice con oltre 1.000 ettari coltivati – lanciato da Francesco Nicodemo coordinatore del Comitato di prodotto fragola (istituito presso il Ministero delle politiche agricole a causa della preponderanza di fragole spagnole sul mercato), è alto, dal momento che i Paesi europei hanno già dato il via libera all’utilizzo della cloropicrina. Nel corso degli ultimi 5 anni l’Italia ha sempre autorizzato tali impieghi per le colture della fragola ma che riguardano anche pomodoro e insalate. Senza via libera per la campagna 2018-2019 la concorrenza con la Spagna diventerebbe insostenibile. E l’agricoltura italiana questo non se lo può permettere».