Quale metodo adottare per controllare la peronospora del pomodoro

Il pomodoro rappresenta la prima coltivazione orticola nel panorama italiano. Su una coltura di tale importanza è indispensabile programmare e coordinare le attività fitosanitarie partendo dalla collocazione in campo dei semi o delle piantine per raggiungere poi l’obbiettivo finale di una produzione idonea alla trasformazione. Tra i principali patogeni che colpiscono questa orticola quella che crea le maggiori problematiche è senza ombra di dubbio la peronospora.
Lo sviluppo del patogeno è fortemente influenzato anche dalle condizioni climatiche della zona di coltivazione, in effetti negli ultimi anni si stanno studiando dei sistemi tecnologici che mirano ad aiutare gli agricoltori nelle scelte di difesa. Per combattere questo importante fungo risulta indispensabile conoscere anche le molecole chimiche e le loro caratteristiche per poterle adoperarle al meglio in un corretto posizionamento. Nel corso degli anni le attività condotte hanno evidenziato, ad esempio, che l’uso di molecole singole non ha mai consentito ottime performance, in effetti il pomodoro ha bisogno, nei diversi momenti, di differenti prodotti. Oggi si mira ad utilizzare molecole che associano ad essa un miglioramento dello stato fisiologico globale della pianta che, in ultima analisi, determinerà una produzione superiore e una sanità della stessa, queste peculiarità sono generalmente associate alle strobilurine, in particolare al pyraclostrobin. Sommariamente il controllo delle malattie è la chiave per i benefici della sanità della pianta; l’applicazione di una strategia idonee di difesa ha una duplice funzione: dal lato tecnico garantisce il successo della coltivazione, dall’altro fornisce agli agricoltori uno strumento concreto per il raggiungimento di risultati ottimali e assicurare produzioni di eccellenza.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 18/2017 a pag. 52

Peronospora del pomodoro: quale strategia è più efficace

di N. Antonino, V. Balboni, C. Cristiani, M. Dreni, G. Fontaniello, G. Lacertosa, G. Pradolesi, M. Vecchiettini